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Cronaca

Padova, esami guida: quasi il 50% in più nel 2021

La ripresa dopo la pandemia: quasi 28 mila test teorici e pratici. Alla prova teorica, privati bocciati al 40,4%. Con la preparazione in autoscuola si scende al 24,6%

Aumento degli esami per la patente nel 2021, ma i tempi sono più lunghi rispetto al passato. Nel 2020 anche nel padovano la pandemia legata al covid aveva di fatto bloccato per mesi gli esami di teoria e pratica. I dati relativi al 2021 pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili mostrano segnali di ripresa.

Esami

Nel 2021 in provincia di Padova sono stati svolti 27.796 esami tra teoria e pratica, il 40% in più rispetto al 2020, quando allora se ne svolsero 19.835. Gli esami di teoria sono stati complessivamente 13.355 (+31,7% del 2020) e quelli di guida 14.441 (+48,9%). Un dato interessante riguarda gli esami teorici relativi alle categorie AM (ciclomotori), A (motoveicoli), B (autoveicoli sotto le 3,5 t), BE (rimorchi auto) e patenti speciali. A svolgere l’esame da privatisti sono stati appena 188 utenti, il 40,43% dei quali è stato però respinto. La maggior parte dell’utenza ha preferito prepararsi con un’autoscuola e qui i numeri sono ben diversi. Gli esami teorici qui sono stati complessivamente 13.167, con la percentuale di respinti che è scesa al 24,61%. «La formazione con l’autoscuola consente all’utente di essere seguito maggiormente dal punto di vista dell’apprendimento – dice Gianluca Sanavia, socio di Autoscuola Accademia di Padova – e gli allievi sostengono simulazioni quiz in autoscuola prima di andare all’esame. Inoltre il corso teorico approfondisce tematiche che gli allievi affronteranno poi in guida, visto che dovranno rispondere a domande orali su parti meccaniche del veicolo, uso e manutenzione. Una migliore preparazione teorica consente d’affrontare il percorso pratico più agevolmente e con maggiore sicurezza».

Donne e uomini

Da sfatare quelle vecchie e assurde convinzioni per cui gli uomini guidino meglio delle donne. I dati dimostrano infatti che non è così. Nel 2021 nel padovano gli esami guida per gli uomini nelle categorie AM, A, B, BE, A e B speciali sono stati 7.181, con una quota di promossi dell’87,7%. Le donne che hanno svolto esami guida sono state 4.627 e la quota di promosse è pari all’83,57%.
“Ciò che conta sono la preparazione e l’esercizio – spiega Gianluca Sanavia – per cui fare differenze di sesso non ha senso. Ricordo che la legge non consente agli allievi di sostenere l’esame pratico dell’auto da privato, per cui nel 2021 la formazione con le autoscuole ha consentito nel padovano di raggiungere quote di promozione pari all’86,84%. Gli allievi devono obbligatoriamente effettuare 6 ore di guida su strade extraurbane, extraurbane principali e in visione notturna, ma questo non basta. Il percorso è lungo e richiede impegno, pazienza e fiducia nei propri formatori”. Aumentano anche le donne che desiderano ottenere la patente moto. “Vi è una crescente richiesta da parte di future motocicliste – continua Sanavia – soprattutto dopo la pandemia”.

Teoria

Ad oggi gli allievi e le allieve hanno 6 mesi di tempo per sostenere l’esame teorico dalla presentazione della richiesta. Una volta superato, viene rilasciato il foglio rosa che consente d’esercitarsi sia con l’autoscuola, sia per contro proprio. «A livello nazionale i fogli rosa sono passati da 6 a 12 mesi di validità – dice Gianluca Sanavia – e questo fa ben capire come la pandemia abbia influito sulle tempistiche. Nonostante l’impegno profuso dal personale della Motorizzazione civile di Padova al quale va il nostro ringraziamento, ci sono esami da recuperare, una crescente richiesta e carenza di personale che, inevitabilmente, incidono sulle tempistiche. L’augurio è che a livello nazionale il Ministero si renda conto di queste necessità, non solo a beneficio dei loro dipendenti e dell’attività delle autoscuole, ma soprattutto per l’utenza che, dopo la pandemia e l’introduzione dell’iva al 22% sulle patenti auto, ancora oggi deve attendere mediamente 10 mesi per ottenere la patente». Quale le possibili soluzioni? «A livello nazionale i dirigenti dovrebbero premiare le eccellenze – conclude Sanavia – agevolando le province che hanno richieste elevate e che sono virtuose, come il caso di Padova. Si sta valutando l’idea di chiamare esaminatori oggi in pensione o personale da altri Ministeri: non è questa la soluzione. Sarebbe utile creare un vero e proprio albo degli esaminatori, istituendo una figura professionale riconosciuta e retribuita in maniera adeguata. La questione del personale si potrebbe infine risolvere aprendo tale albo a istruttori di guida in possesso di partita iva, quindi ben coscienti delle dinamiche di svolgimento e di valutazione degli esaminandi. Le soluzioni ci sarebbero, basta avere la volontà di applicarle».

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