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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

«Incidente probatorio sì, ma in tempi brevi e con lo stato dei luoghi inalterato»

E' questa la richiesta formulata oggi dai genitori di Giordano Sanginiti, il ragazzo di 21 anni di Mirano morto il 4 febbraio scorso a seguito di uno schianto avvenuto lungo la Sr 308 al confine tra i comuni di Campodarsego e Cadoneghe

Prosegue senza sosta la voglia di giustizia dei genitori di Giordano Sanginiti, il ragazzo di 21 anni di Mirano (Venezia), morto lo scorso 4 febbraio a seguito di un grave incidente stradale avvenuto sulla Sr 308 "Nuova strada del Santo" al confine tra i comuni di Campodarsego e Cadoneghe. Oggi, 22 febbraio, il pubblico ministero Andrea Girlando, titolare del del procedimento sull'incidente costato la vita il 4 febbraio a Giordano Sanginiti, avrebbe dovuto affidare a Luigi Cipriani di Verona una consulenza tecnica cinematica per accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del tragico sinistro, con particolare riferimento alle condizioni di dissesto della strada dov’è accaduto, la Regionale 308, la “nuova” strada del Santo, al confine tra i comuni di Cadoneghe e Campodarsego e alla segnaletica di pericolo al riguardo. 

Indagini

Il giovane avrebbe perso il controllo della sua moto Guzzi a causa di una buca, rovinando contro il guardrail e sull’asfalto e decedendo praticamente sul colpo. Il sostituto procuratore, anche come atto dovuto per consentire loro di nominare eventuali periti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili, ha iscritto nel registro degli indagati due funzionari di Veneto Strade, l’ente gestore dell’arteria “incriminata”, A. B. 37 anni, di Zelarino (Venezia), responsabile della manutenzione delle strade regionali e statali per le province di Padova e Vicenza, e I. Z., 60 anni, di San Donà di Piave (Venezia), anche lui dirigente responsabile del settore Manutenzione, presso la direzione di Mestre di Veneto Strade. Il loro legale Marco Vassallo, del foro di Venezia, tuttavia, prima ancora che il pubblico ministero leggesse i quesiti della consulenza tecnica, ha anticipato che presenterà richiesta di incidente probatorio: l’accertamento tecnico si svolgerebbe comunque ma con un’altra forma giuridico-processuale, sarà direttamente il Gip, se accoglierà l’istanza, a disporlo e conferirlo e il risultato dell’accertamento diventerebbe atto di prova a tutti gli effetti del dibattimento, e non solo atto di parte, nello specifico della pubblica accusa. Il magistrato ha quindi sospeso il conferimento dell’incarico e inoltrerà la richiesta al giudice per la sua decisione. Davide Ferraretto del Foro di Padova, che assiste la famiglia della vittima, da parte sua, ha già preannunciato che, in caso di incidente probatorio, confermerà la nomina a consulente tecnico di parte Pierluigi Zamuner. La famiglia della vittima, nel ringraziare la Procura per l’estrema attenzione con cui sta seguendo il caso, confida comunque che l’accertamento tecnico, in una forma o in un'altra, venga espletato, al più presto e con lo stato dei luoghi inalterato.

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