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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Stazione

In stazione con la refurtiva: denunciato possibile "boss" delle truffe

Ieri nella zona della stazione gli agenti della Squadra mobile hanno identificato un trentenne napoletano trovato in possesso di soldi e gioielli. Indagini in corso per risalire alle vittime di raggiri con la tecnica del "falso incidente"

Gli investigatori della Squadra mobile di Padova ieri, 29 novembre, hanno individuato e denunciato un uomo di 30 anni di Napoli, trovato in possesso di 20mila euro in contanti e alcuni monili in oro, tra cui due orologi e catenine, che la Polizia ritiene provento di una probabile truffa commessa nei giorni scorsi ai danni di anziani con l'ormai nota tecnica del "falso incidente", di cui si sono registrati numerosi episodi negli ultimi giorni.

Il trentenne fermato

La Polizia ritiene di aver individuato nel trentenne napoletano uno dei "professionisti" di questo genere di truffe. E' stato identificato e sottoposto a controllo nella zona della stazione ferroviaria. Qui erano in corso ieri servizi disposti dal questore per intercettare trasfertisti del crimine che attraverso lo scalo ferroviario arrivano, delinquono e poi ripartono. Scattata la denuncia per il trentenne per ricettazione, gli investigatori della Squadra mobile stanno ora cercando di risalire ai
probabili complici ed alle vittime proprietarie della refurtiva.

La truffa del "falso incidente"

Il “trucco” utilizzato dai malviventi è quello di convincere con una telefonata l’anziano che un familiare, generalmente figlio o nipote, sia rimasto coinvolto in un incidente stradale e quindi a versare ingenti somme di denaro per definire la situazione ed evitare più gravi conseguenze legali. A fare la telefonata è un sedicente avvocato o carabiniere, che una volta convinta la vittima sulla veridicità del fatto, la informa che entro pochi minuti verrà raggiunta a casa da persona di fiducia incaricata di ritirare i soldi ed i gioielli da versare a titolo di "cauzione". Talvolta la vittima viene persino convinta a recarsi alle poste o in banca per effettuare dei prelievi. 

Le vittime preferite

Ad essere presi di mira sono per lo più anziani che vivono soli in città e provincia, per lo più intestatari di utenze fisse, dai quali vengono carpite informazioni utili mediante telefonate effettuate nei giorni o settimane precedenti alla truffa. Sono costanti in tal senso gli incontri pubblici organizzati dalle forze dell'ordine per mettere in guardia da questo genere di reati le persone più fragili della collettività. 

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