Sedici anni fa la morte dell'ispettore capo Filippo Raciti vittima della follia ultras
Oggi nei campi sportivi del parco Brentella a lui intitolati si è svolta una cerimonia commemorativa a cui hanno partecipato le principali autorità civili e militari a cominciare dal prefetto Raffaele Grassi e il questore Antonio Sbordone
Oggi, 2 febbraio nei campi sportivi del parco Brentella a lui intitolati, si è commemorato il sedicesimo anniversario della morte di Filippo Raciti, ispettore capo della Polizia di Stato, insignito a maggio del 2007 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della medaglia d'oro al valor civile. Hanno presenziato il prefetto Raffaele Grassi, il questore Antonio Sbordone, l'assessore Diego Bonavina e il consigliere provinciale con delega alla Sicurezza, Nicola Pettenuzzo.
Cosa accadde
Il 2 febbraio 2007 in occasione della sfida di calcio Catania-Palermo, i tifosi del Catania diedero vita a violente manifestazioni di piazza nel corso delle quali aggredirono le forze dell'ordine con bastoni, pietre, bulloni, bombe carta ed altri oggetti contundenti. L'ispettore capo Filippo Raciti, in forza al X Reparto Mobile di Catania ed impiegato nella scorta ai tifosi della squadra ospite, nel corso dei gravi incidenti è stato colpito con un grosso oggetto contundente.
Il gesto eroico
«Dando prova di straordinario coraggio e di assoluta dedizione al servizio - si legge in una nota della Questura - l'ispettore Raciti piuttosto che ricorrere alle cure sanitarie, ha continuato a guidare i suoi uomini fino a quando, a causa delle lesioni riportate, si è accasciato nell'auto di servizio perdendo conoscenza. Trasportato in ospedale, è morto poco dopo il ricovero. Nobile esempio di coraggio, altruismo ed elette virtù civiche spinte sino al sacrificio della propria vita, per il bene della collettività».
Il monumento e la preghiera
Dinanzi al monumento eretto in suo onore, realizzato dallo scultore padovano Elio Armano nel 2012, con il supporto della famiglia Carron, è stata deposta una corona d'alloro, a cui ha seguito la benedizione del cappellano della Polizia di Stato, don Ulisse Zaggia.