rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Parcheggio all’ex Prandina

Zilio (Ascom Confcommercio): “Così come previsto dal nostro progetto presentato esattamente quattro anni fa, sarebbero 500 posti utilissimi per ridare slancio alla città”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

“Sarebbero 500 posti utilissimi per ridare slancio alla città”. Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio dribbla l’opposizione di Legambiente e plaude, senza riserve, all’ipotesi di fare dell’ex Prandina il grande parcheggio in grado di servire il centro di Padova, rivendicando, peraltro, una primogenitura sul progetto che fa data dalla fine di gennaio del 2009, ovvero quattro anni fa tondi tondi.

“Sono contento – esordisce il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – che il vicesindaco abbia ripreso il mano la questione che quattro anni fa abbiamo posto sul tappeto rivolgendoci a chi sarebbe andato, da lì a qualche mese, a governare la città. E’ un’evidente espressione di volontà politica che, al di là delle difficoltà che ogni progetto può incontrare, può risultare decisiva per giungere ad una soluzione positiva della questione”.

Qualcuno, forse, lo ricorderà: l’Ascom, per l’ex Prandina, aveva persino presentato un progetto (con relativa conferenza stampa sul terrazzo di uno dei palazzi prospicienti l’area) che consiste in un percorso attrezzato, esclusivamente pedonale, che partendo dall’ex Prandina, sarebbe destinato a superare con una passerella pensile riviera San Benedetto, attraversare il Piovego grazie alla passerella pedonale esistente, entrare in via Patriarcato che, grazie ai portici e, magari, ad una rinnovata presenza di negozi, diventerebbe una sorta di “percorso commerciale coperto”, immettersi in piazza Capitaniato, dove potrebbe essere allestito un mercatino permanente e sbucare così in piazza dei Signori, “terminal pedonale” privilegiato per poi godere di uno dei centri commerciali naturali più importanti d’Italia. Il tutto in un tempo stimato di non più di 5 minuti da quando l’automobilista lascerebbe la tangenziale per percorrere il cavalcavia Chiesanuova, via Vicenza, entrare in corso Milano, parcheggiare all’ex Prandina e fare il percorso pedonale fino in centro.

“Già in sede di presentazione del nostro progetto – continua Zilio – avevamo detto che si sarebbe trattato di pochi minuti che, nelle nostre intenzioni ci piacerebbe diventassero molti di più, ma non perché si perdono nell’estenuante ed infruttuosa ricerca di un parcheggio impossibile, quanto perché si viene catturati dalle proposte dei negozi e del mercato”. Come era logico attendersi si sono subito levati gli scudi di Legambiente, ma parimenti anche i giudizi positivi, ad esempio, del prof. Mistri.

“Con Legambiente – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio – ci troviamo perfettamente in sintonia quando ci battiamo per non consumare il territorio con inutili nuove costruzioni, ma in questo caso siamo su fronti opposti”. “E’ evidente – sottolinea Zilio - che una città moderna non può fare a meno dei parcheggi. Non può fare a meno di quelli scambiatori posti in corrispondenza dei capolinea del tram (ed in grado di supportare chi in città ci viene per lavorare), di quelli a ridosso del centro cittadino (come potrebbe essere l’ex Prandina), ma anche di quelli “operativi” (massimo 15/30 minuti, posti all’interno della città e destinati alla sosta brevissima per uno, due acquisti). Essere a priori contrari ai parcheggi significa non guardare in faccia la realtà e, soprattutto, non pensare al futuro. In questo senso Legambiente e comunque i movimenti “no parking” dovrebbero verificare come affrontano gli analoghi problemi le città del nord Europa (Austria e Svizzera, in primis, ma anche il nostro Sudtirolo, un territorio che ha fatto del rispetto dell’ambiente il suo “marchio di fabbrica” per vincere la difficile partita del turismo), dove a centri storici liberi dalle auto in superficie, corrispondono parcheggi interrati o in silos nei medesimi centri storici”.

Dunque, pieno appoggio alla proposta del vicesindaco Rossi, al quale, comunque, Zilio riserva una critica. “Io – conclude il presidente dell’Ascom – non avrei abbandonato l’idea della linea del tram. D’altra parte, al netto delle difficoltà patite dai commercianti (che sono state tante e che, per qualcuno, hanno persino significato la chiusura dell’attività), il tram si sta dimostrando l’unico mezzo in grado di supportare una mobilità comunque difficile proprio perché non strutturata sulle necessità di una moderna città quale vogliamo sia Padova”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parcheggio all’ex Prandina

PadovaOggi è in caricamento