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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Parchi regionali, anche gli agricoltori nella governance. Coldiretti: "Scelta di civiltà"

A conclusione dell'iter legislativo della norma sulle aree protette, dopo un confronto costante tra Coldiretti e le istituzioni, il risultato politico finale coglie la grande sfida di coniugare natura, produzione agricola e tutela del territorio

Gli agricoltori entrano nella governance dei Parchi regionali. A conclusione dell'iter legislativo della norma sulle aree protette, dopo un confronto costante tra Coldiretti e le istituzioni, il risultato politico finale coglie la grande sfida di coniugare natura, produzione agricola e tutela del territorio. Con la presenza designata di un imprenditore agricolo nel consiglio d'amministrazione viene accolta non solo la proposta di Coldiretti ma la reale possibilita' di un'inversione di rotta, dove regolamenti vissuti finora come vincoli e divieti possono diventare invece opportunita' ed esperienze di equilibrio, oltre che uno spazio di discussione a 360 gradi tra amministratori, tecnici e agricoltori. E' stata una scelta di civilta' - sottolinea Coldiretti - in questo quadro il Veneto e' il banco di prova. 

"Buona notizia"

"È una buona notizia per il nostro Parco dei Colli Euganei- spiega Massimo Bressan presidente di Coldiretti Padova - che finalmente potrà contare anche sulla presenza di un rappresentante degli agricoltori e nello specifico di un imprenditore che ben conosce il territorio con le sue problematiche e potenzialità. È utile ricordare che l'agricoltura è l'attività più diffusa e praticata nel Parco Colli e che identifica il territorio e l'ambiente. Senza agricoltura non ci sarebbe nemmeno il Parco Colli così come lo conosciamo. Senza l'agricoltura il Parco Colli muore.  Gli agricoltori vivono in area parco e vi lavorano quotidianamente, conoscono ogni palmo del territorio, sanno quali sono le necessità e gli interventi da mettere in atto, quali le emergenze e quali i punti di forza su cui spingere. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per costruire il futuro del Parco in cui l'agricoltura continuerà ad essere elemento determinante. Ci sono problemi da risolvere, su tutti la proliferazione dei cinghiali che minaccia sia l'attività agricola che l'intero e delicato ecosistema del Parco. Riscontriamo già dei primi risultati ma ora dobbiamo premere sull'acceleratore".

Riorganizzazione

Nello specifico della nuova legge sui Parchi con gli emendamenti presentati in aula, la Comunità del parco, paragonabile ad un'assemblea per le sue funzioni, indicherà in Consiglio Direttivo due soggetti, di cui uno sarà  un agricoltore proposto dalle associazioni più rappresentative nel settore primario che svolga la sua attività principale proprio nel perimetro del parco. Solo nel caso in cui nel sistema vi sia una organizzazione di proprietari di terreni che rappresenti almeno il  60% dei fondi agro-silvo –pastorali privati inclusi nella zona protetta, il rappresentante di settore sarà indicato di concerto tra le varie rappresentanze. Nell’uno come nell’altro caso la decisione vede la centralità dell’agricoltura nella scelta di chi sarà consigliere nel direttivo del parco composto complessivamente da cinque membri.

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