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Cronaca

Gabbie per contrastare l’avanzata dei cinghiali: le attività messe in atto dal Parco Regionale dei Colli Euganei

Tutte le squadre sono operative e sono state piazzate nuove trappole per la difesa delle colture e della sicurezza pubblica

Il Parco Regionale dei Colli Euganei intensifica le azioni rivolte a contenere il numero dei cinghiali all’interno del territorio collinare.

Le richieste di intervento

Questo scorcio d’inverno, infatti, è il periodo in cui le scrofe sono gravide e diventa fondamentale ridurne la presenza, per limitare il proliferare delle generazioni future. E proprio per questo, ma anche per assecondare le richieste d’intervento che provengono dal territorio e ottemperare con sempre più determinazione all’impegno che l’Ente esprime per fronteggiare la situazione, nelle ultime settimane sono state moltiplicate le operazioni di intervento sia da parte delle forze interne del Parco, sia dalla squadra di Veneto Agricoltura, dal 18 gennaio è attiva al completo con tutti e nove gli operatori, sia da parte dei selecontrollori, ossia i cacciatori volontari formati e preparati che in accordo con il Parco escono in battute notturne, in date precise, per azioni rivolte alla riduzione degli esemplari.

Le azioni messe in atto

Con lo stesso scopo sono stati posizionati in questi giorni parte dei nuovi chiusini fatti realizzare dell’Ente Parco Regionale Colli Euganei. Si tratta di 7 nuove trappole il cui funzionamento e struttura sono state modificate alla luce delle esperienze maturate dagli operatori in questi ultimi anni, per aumentarne l’efficacia. Si tratta di chiusini dalla struttura leggera e quindi più maneggevole per il loro posizionamento, bastano due persone al posto delle quattro necessarie per le gabbie costruite con pesanti sbarre di ferro che venivano realizzate solo qualche anno fa. La struttura di contenimento, inoltre, è realizzata in rete paramassi che ha il vantaggio di essere meno visibile ai deboli occhi dei cinghiali, e dunque più idonea ad eludere la loro diffidenza, ed è più elastica, offrendo meno possibilità di ferimento agli animali che vi rimangono intrappolati. 

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La sicurezza

Il posizionamento è avvenuto in varie parti del territorio Euganeo, sia a difesa delle colture agricole sia a difesa della pubblica incolumità, privilegiando la messa in sicurezza di quelle strade in cui l’attraversamento, da parte degli ungulati, rappresenta un pericolo per la circolazione degli automezzi. In tal senso un “trottoio” rinvenuto dagli operatori in prossimità della strada che da Fontanafredda porta ad Este, è stato l’indizio seguito per scoprire un punto di attraversamento degli animali sul nastro d’asfalto e la zona più idonea per il piazzamento della trappola che ne limiterà il transito, esattamente come sta succedendo con i dispositivi posizionati nelle immediate vicinanze della strada che da Rivadolmo porta ad Este e quella che da Baone porta a Valle San Giorgio. Anche a Monselice un nuovo chiusino è stato piazzato a presidio della strada che conduce a Galzignano mentre a Battaglia Terme è il gruppo di ungulati che di notte si avvicina troppo alle case l’obbiettivo da cogliere. A Montegrotto il nuovo dispositivo servirà per contenere il numero di animali che scorrazzano a ridosso degli alberghi e a Valle San Giorgio, invece, si è intervenuto per evitare che qualche branco possa raggiungere i campi coltivati a frumento o quelli che presto accoglieranno le sementi del mais, di cui i cinghiali sono particolarmente ghiotti.

«Contenimento del numero degli ungulati»

«Il Parco – ha spiegato il vicepresidente del Parco Regionale dei Colli Euganei, Antonio Scarabello – sta concentrando molte energie nelle azioni rivolte al contenimento del numero degli ungulati. Stiamo lavorando in accordo con le organizzazioni agricole, per la difesa delle colture presenti, e insieme ai Carabinieri Forestali stiamo conducendo monitoraggi notturni, con l’uso di droni sui quali sono montate fotocamere termiche, per seguire gli spostamenti dei branchi e per conoscere meglio le abitudini di questi animali, in modo da intervenire con azioni più mirate ed efficaci».

«Una specie particolarmente prolifica»

«In questo periodo dell’anno – aggiunge il dott. Michele Gallo, responsabile dell’Unità Complessa Agricolo Forestale del Parco Colli – si sta concentrando l’attività degli operatori di Veneto Agricoltura, la formazione al completo è entrata in servizio solo lo scorso 18 gennaio, e anche dei selecontrollori perché tra febbraio e marzo diventa indispensabile contenere in numero delle scrofe gravide, portatrici della generazione futura che farebbe aumentare in modo esponenziale la popolazione. La grande presenza di cibo e il clima mite degli Euganei, bisogna dire purtroppo, rende la specie particolarmente prolifica. Si pensi che un animale di sette mesi di vita, e quindi attorno ai 35-40 chili, è già in grado di figliare e di svezzare con successo una nidiata di piccoli. La cinquantina di trappole che sono state posizionate all’interno del territorio del Parco, va tenuto conto che solo una ventina di queste vengono attivate in ragione degli spostamenti dei cinghiali, stanno restituendo catture che rasentano il centinaio di esemplari al mese al quale va ad aggiungersi il quasi egual numero raggiunto dai selecontrollori. Tutte queste azioni insieme alle indicazioni e ai rapporti costruiti con i residenti da parte degli operatori, per individuare il miglior strumento di difesa dai danni degli ungulati, spesso viene consigliato l’impianto del pastore elettrico là dove non è possibile altro tipo di intervento, sono destinate a migliorare la situazione. Non ultimo gli ultimi due chiusini che verranno posizionati nelle prossime settimane, non appena i sopralluoghi daranno le indicazioni necessarie per la resa più efficace, con i quali confidiamo di intercettare nuovi branchi riducendone il numero e il danno alle colture e il pericolo per la pubblica sicurezza che potrebbero arrecare».

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