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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Forcellini / Via Egidio Forcellini

Parco Iris, Legambiente: "No a nuove case in quella zona verde"

Nell'area compresa tra via Canestrini e Forcellini un nuovo progetto presentato in Comune prevede circa 140 appartamenti. Passi: "Non è possibile soffocare con altro cemento una delle ultime grandi aree verdi rimaste"

Il nuovo progetto presentato in Comune è datato 6 dicembre 2013 e prevede 41.500 metri cubi, pari a circa 140 nuovi appartamenti, da costruire nell’area verde compresa tra via Canestrini e Forcellini a ridosso del parco Iris.

LA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE. “Il progetto è assolutamente irricevibile - denuncia  Lucio Passi, portavoce di Legambiente - sia sul piano formale, perché non tiene conto dell’esistente, sia sul piano sostanziale perché non è  possibile soffocare con altro cemento una delle ultime grandi aree verdi rimaste in città”. Nel piano guida che accompagna la domanda dei proprietari inoltre, sottolinea sempre l'associazione ambientalista, alcune delle nuove costruzioni da realizzare o delle aree verdi da cedere al Comune sono erroneamente posizionate sopra a case già esistenti e il verde residuo che dovrebbe rappresentare l’ampliamento del parco Iris appare perciò maggiore di ciò che in realtà sarà. Un piano analogo era già stato respinto nel 2011, sotto la pressione di consiglieri sia di minoranza che di maggioranza e il nuovo progetto, secondo Legambiente, sarebbe addirittura peggiore del precedente.

PERETTI (IDV): "Contrari a progetti del genere"

"SPOSTARE O CANCELLARE LA CUBATURA". “Quaranta dei nuovi appartamenti sono previsti proprio nel cuore del cuneo verde - sottolinea Passi - dietro la scuola d’inglese, in mezzo ai filari di alberi che addirittura la Regione aveva chiesto di preservare. Come se non bastasse, il piano prevede anche il cambio della destinazione urbanistica dei terreni a verde pubblico attrezzato lungo via Gerardo, con la possibilità di costruire anche lì nuova edilizia residenziale. Il tutto in una zona soggetta a ripetuti allagamenti. Il Comune deve respingere con forza il progetto e contestualmente adottare soluzioni che scongiurino nuove colate di cemento. Soluzioni possibili esistono e le chiediamo da anni: è possibile spostare la cubatura togliendola dalle aree a rischio idraulico o, meglio ancora, cancellarla, come hanno fatto altri comuni italiani tra cui ad esempio Udine".

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