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Cronaca

Costretta da tribunale a fare lavori, parrocchia “fracassona” non ha soldi

Il giudice ha dato ragione a una residente esasperata dai rumori dei ragazzi che frequentano il campetto di S. Paolo Apostolo, obbligando il parroco a lavori di insonorizzazione per 45mila euro e 15mila di spese legali

Per proseguire la propria attività, entro 6 mesi (a partire dal marzo scorso) dovrà mettere a norma il campetto con un fondo d'erba sintetica e barriere fono assorbenti. Lavori per un ammontare di 45 mila euro a cui vanno sommati 15 mila euro di spese legali.

LA VICENDA. Questo il conto salato che si prospetta per la parrocchia di San Paolo Apostolo a Padova, a seguito della decisione del Tribunale di Padova che ha dato ragione alla battaglia intrapresa da una residente contro i rumori dei ragazzini che frequentano il campetto della comunità di via Bertacchi, nonostante gli orari contingentati. Un braccio di ferro cominciato nel 2004 con la richiesta da parte della donna di pace e silenzio e poi, negli anni, sfociata in 51 denunce contro la parrocchia, i genitori dei ragazzini e gli stessi minorenni. Controquerelata dalla parrocchia, la donna è stata inibita dal Tribunale ad avvicinarsi all'area.

I SOLDI NON CI SONO. La parrocchia è già pronta al ricorso contro la sentenza che rischia di metterla sul lastrico e far chiudere il patronato, dato che i soldi non ci sono né per pagare i lavori né per le spese legali. "Se l'appello si concluderà come il primo grado – ha detto il parroco alla stampa locale, don Francesco Tondello - non ci resta che chiudere tutto e negare questo spazio ai ragazzi. Evidentemente garantire un posto sicuro ai bambini viene messo in secondo piano".

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