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Cronaca Monselice

Parroco accusato di molestie su minore: le intercettazioni al centro dell'inchiesta

Secondo l'accusa i dialoghi telefonici tra il prete e il padre spirituale possono essere utilizzate nel processo, secondo la difesa devono essere distrutti, il 28 settembre si torna in aula

Le intercettazioni telefoniche sono al centro di un dibattito processuale per l’accusa di violenza sessuale su un minore mossa nei confronti dell’ex parroco di Monselice. Come riportano i quotidiani locali, secondo la difesa non possono essere utilizzate, secondo la pubblica accusa si.

INTERCETTAZIONI.

Al centro dell’inchiesta ci sarebbero le conversazioni tra il parroco, il padre confessore e lo psicoterapeuta che ce l’ha in cura. Secondo la pubblica accusa rappresentata al sostituto procuratore Roberto Piccione, durante le telefonate il prete avrebbe più volte ammesso le molestie. Martedì in aula, davanti al Gup Margherita Brunello, il pm ha insistito per l’utilizzo delle intercettazioni. Il legale del parroco, l’avvocato Paolo Marson ha chiesto invece la distruzione delle intercettazioni, appellandosi al segreto confessionale. Il Gup deciderà il prossimo 28 settembre.

LE MOLESTIE.

Secondo l’accusa, l’ex parroco di Monselice, di 40 anni, avrebbe molestato un ragazzino di quindici anni. L’inchiesta è partita dopo la denuncia dei genitori del giovane, attivo in parrocchia e che nel luglio del 2016 sarebbe stato palpeggiato dal prelato in oratorio. Tornato a casa il giovane avrebbe raccontato tutto ai genitori, che hanno sporto denuncia ai carabinieri. I militari poi hanno proceduto a sequestrare le intercettazioni telefoniche e ad avviare l’inchiesta.

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