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Cronaca

Contro la pesca illegale, Padova “inventa” lo studio sui genomi

E' stata messa a punto dal progetto europeo FishPopTrace del quale fa parte anche Tomaso Patarnello dell'Università di Padova, una tecnica che, grazie a biologia molecolare, permette di tracciare il pescato e i relativi prodotti della lavorazione. Obiettivo: combattere la pesca non regolamentare

Combattere la pesca illegale si può.

GLI STUDI. E a farlo potrebbe essere la nuova tecnica messa a punto da un team di esperti del progetto europeo FishPopTrace, del quale fa parte anche Tomaso Patarnello del  Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (Bca) dell’Università di Padova.

LA TECNICA. Stando agli studi effettuati, infatti, le moderne tecniche della biologia molecolare permettono oggi, con costi relativamente contenuti, di poter tracciare con elevata affidabilità il pescato e i relativi prodotti di lavorazione dalla nave sino alla tavola dei consumatori (from fish to fork) e di poter individuare la provenienza geografica con margini di errore molto bassi. Il tutto grazie al metodo denominato “Genome-scan”.

OBIETTIVI. Un sistema che permette anche di evitare l’estinzione di molte popolazioni locali e di mettere a rischio un’intera specie di pesce, come accaduto nel caso del merluzzo atlantico. Lo studio è stato pubblicato su Nature communications.

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