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Cronaca

Pendolari, la linea Padova-Calalzo al quarto posto fra peggiori d'Italia

Corse ridotte, lentezza e sovraffollamento alla base della classifica delle 10 tratte ferroviarie più malmesse stilata da Legambiente. In Veneto lamentati ritardi e soppressioni a sorpresa senza alternative su gomma

Peggioramento della qualità del servizio con ritardi e soppressioni a sorpresa, passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni, ma soprattutto senza alternative sostitutive su gomma: sono questi i nodi critici che affliggono la tratta ferroviaria Padova-Calalzo, tanto da farle guadagnare un posto fra le dieci linee peggiori d'Italia secondo Legambiente che, nell’ambito della sua campagna Pendolaria dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno, l'ha piazzata al quarto posto dopo la Circumvesuviana, la Roma Nettuno e le 13 linee ferroviarie pendolari tagliate a Torino.

LA SITUAZIONE DELLA PADOVA-CALALZO. "I comitati dei pendolari - si legge nel rapporto dell'associazione ambientalista - denunciano da tempo la disastrosa situazione di una linea ferroviaria di 155 km di lunghezza, che ogni giorno raccoglie un largo bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, e si sono spesi per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario nella stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni e quindi una velocizzazione della percorrenza, attualmente ferma intorno ai 50 kmh. Ma in Veneto la situazione diventa ogni anno più difficile su tante linee pendolari".

LA MOBILITAZIONE DEI SINDACI: Richieste migliorie per la Padova-Calalzo

TRENI SOPPRESSI. "L’ultima novità in negativo - precisa Legambiente - riguarda la soppressione di 8 treni giornalieri tra Venezia e Milano nel nuovo orario che entrerà in funzione il 15 dicembre. Sono stati cancellati i treni “interregionali” che permettevano a una grande e variegata utenza (studenti, lavoratori, turisti) di muoversi lungo le numerose città che sono intorno alla linea. Motivo del taglio? La Regione Veneto che in questi anni non ha mai investito sui collegamenti pendolari dovendo tagliare da qualche parte ha preferito farlo sui treni che divideva con la Lombardia. La conseguenza per i poveri pendolari è che sono costretti a un cambio obbligato a Verona, con un aumento incredibile del tempo di percorrenza. In particolare la cancellazione del convoglio in partenza da Milano alle ore 07:25 e che ferma a Brescia, Verona, Vicenza, Padova e arriva a Venezia alle 10:56 risulta essere uno dei più frequentati dagli studenti universitari che da fine anno rischiano di non avere un’alternativa valida su una delle principali direttrici nazionali."


 

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