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Cronaca Piazzetta Giovanni Palatucci

Permesso di soggiorno per il valore civile ai due profughi eroi. Sono i primi in Italia

Solomon e Ousmane non hanno esitato a gettarsi in acqua per salvare due aspiranti suicidi. Ora questura e prefetto li hanno premiati conferendogli a sorpresa il prezioso riconoscimento

La ricompensa più ambita è arrivata di sorpresa per Ousmane e Solomon. La conferenza stampa indetta per presentare la festa della polizia in programma dopodomani si è trasfrormata in un'inaspettata cerimonia.

Occasione speciale

Insieme al questore Fassari, al prefetto Renato Franceschelli e alla dirigente dell'Ufficio immigrazione Tullia Galliussi erano presenti due ragazzi africani, convocati senza sapere esattamente il perché. Sono Solomon e Ousmane, protagonisti di due eroici salvataggi che li hanno fatti balzare agli onori delle cronache nei mesi scorsi. Ecco dunque la vera ragione dell'incontro: la consegna del permesso di soggiorno ai due profughi.

Primi in Italia

Un provvedimento speciale, previsto dal Decreto Sicurezza approvato lo scorso dicembre nel Testo unico per l'immigrazione. Si tratta di un permesso di soggiorno per atti di valore civile, di durata biennale, conferito a chi si contraddistingue per meriti sociali e civili. Il questore ha presentato richiesta al prefetto che a sua volta l'ha inoltrata al ministro dell'Interno, ottenendo l'approvazione. Si tratta dei primi due casi in Italia.

La consegna dei permessi di soggiorno a Solomon e Ousmane

Atti eroici

Solomon Ehigiator, trentenne fuggito dalla Nigeria e approdato in Italia nel 2014, lo scorso 3 luglio ha salvato una 17enne cinese  dalle acque del Piovego. «Stavo tornando a casa passando sul ponte in via Trieste« racconta «Quando ho visto la ragazzina lanciarsi. Non potevo veder morire qualcuno senza fare niente, quindi sono corso sulla riva, mi sono spogliato e mi sono tuffato». L'ha raggiunta all'altezza delle porte Contarine, trascinandola fuori dal canale sotto gli applausi dei presenti. Simile la storia di Ousmane Cissokho, senegalese di soli 21 anni in Italia da poco più di tre dopo una estenuante fuga dalla miseria. Andava al lavoro in bicletta lungo il Brenta la mattina del 28 gennaio, quando all'altezza della passerella pedonale Benetti che collega Cadoneghe con Torre ha sentito i richiami di una donna. Un padovano si era appena lasciato cadere nelle gelide acque e Ousmane, nonostante il freddo pungente, non ha esistato a lanciarsi a nuoto al centro del fiume salvando l'aspirante suicida.

Impegno autentico

Finiti nel vortice mediatico, i ragazzi con grande umiltà hanno sempre dichiarato di aver agito «Senza pensarci troppo, d'istinto» come hanno ripetuto oggi, increduli davanti a quel documento tanto ambito. Arrivati come profughi, hanno saputo darsi da fare e nessuno dei due viveva in Italia a spese dello stato: lavorano e pagano un alloggio. «Motivo ulteriore di soddisfazione» spiega Fassari «Non lo hanno fatto per un secondo fine. Speriamo serva per aumentare ancora integrazione e senso civico». Ousmane è stagista in una ditta di Limena che produce accessori e calzature, Solomon è giardiniere e manutentore oltre che assistente familiare. Tra due anni il documento potrà essere convertito in permesso di soggiorno per motivi lavorativi o rinnovato se la loro condotta civica sarà ancora meritevole.

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