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Cronaca Montegrotto Terme

La piscina più profonda al mondo diventa un “laboratorio di ricerca”

Y-40 a Montegrotto Terme domenica 4 gennaio i ricercatori di DAN Europe Foundation con Divers Alert Network hanno dato il via a dei veri e propri test salvavita per studiare come ridurre gli incidenti da immersione

La piscina più profonda al mondo di Montegrotto Terme a Y-40 è stata resa, domenica 4 gennaio, “laboratorio di ricerca” per la DAN Europe allo scopo di ridurre gli incidenti da immersione. Il Divers Alert Network, una fondazione internazionale creata da Alessandro Marroni che da oltre 30 anni assiste i subacquei in difficoltà e conduce ricerche scientifiche per rendere l'immersione sempre più sicura, ha scelto Y-40 per effettuare una serie di test scientifici per studiare i comportamenti dei subacquei (circa 140) pre e post immersione.

L’OBIETTIVO. “Scopo principe è diminuire i casi di incidenti in immersione ed i possibili danni provocati dall’esposizione alle condizioni iperbariche, motivo per cui l’investimento in ricerca medico-scientifica è fondamentale – spiega il dottor Danilo Cialoni, ricercatore di DAN Europe – Ci occupiamo soprattutto di prevenire le malattie da decompressione e garantire maggiore sicurezza ai sub”. Test di questo tipo aprono un aspetto importante per il futuro in quanto si potrà capire precedentemente alle immersioni la reazione del proprio organismo, prevenendo danni eventuali sul nascere.

LA PISCINA. La ricerca è stata resa possibile solo in questo ambiente, dalle innovative caratteristiche strutturali e tecnologiche. L'acqua termale consente, infatti, test prolungati nel tempo e, grazie alla particolare architettura della struttura, è possibile effettuare un agevole monitoraggio dei subacquei in immersione durante i test.

Test nella piscina più profonda al mondo

IL DETTAGLIO DELLA RICERCA. DAN Europe è accreditato al MIUR quale istituto di ricerca e da alcuni anni, grazie ad alcune sponsorizzazioni dell’Unione Europea, ha accresciuto i suoi studi, incrementando le pubblicazioni scientifiche e i riconoscimenti internazionali vincendo per due anni di seguito il primo premio alla conferenza internazionale di medicina subacquea. Lo studio intrattenuto a Y-40 riguarda lo sviluppo di bolle di gas inerte (azoto) durante le immersioni. Il gas si accumula nei tessuti durante la discesa e la permanenza sul fondo per essere poi rilasciato durante la risalita e se gli emboli gassosi si manifestano in gran quantità possono causare malattie da decompressione con manifestazioni di vario tipo da semplici lesioni cutanee sino a patologie nervose molto gravi.

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