Aiav: “Alleviamo visoni per ottenere pellicce”. No degli Animalisti

Allevare i visoni per farne pellicce. È questa la proposta lanciata dall’Associazione italiana allevatori visoni (Aiav). Una scelta “oscena” per il gruppo 100% Animalisti, che contesta la validità d’investire sul business degli animali della pelliccia. Dal canto suo, Giovanni Boccù, presidente dell’Aiav, giustifica la necessità di un supporto simile a fronte di una crisi strutturale capace di strozzare anche gli allevatori di capi da bestiame.

L’AIAV. “Negli ultimi dodici mesi – rileva Boccù – il prezzo sul mercato delle pelli di visone ha subito un incremento di oltre il 30 %, nonostante la recessione abbia colpito anche il settore della pellicceria. L’allevamento degli animali da pelliccia è in continua espansione. In Italia l’attività ha ampi margini di crescita e l’allevamento dei visoni dovrebbe interessare quanti sono alla ricerca di un guadagno aggiuntivo da affiancare all’allevamento tradizionale”.

100% ANIMALISTI. Tuttavia, la tesi dell’associazione, che assicura di agire soltanto in vista del benessere dell’animale, non convince affatto gli Animalisti. Gli allevatori ritengono infatti che allevarli sarebbe addirittura un atto ecologico, visto che sono visoni nati in gabbia e non prelevati in natura e non vengono uccisi i cuccioli, ma solo animali maturi con metodi dolci e rapidi. “In realtà – denunciano in una nota stampa gli Animalisti – gli animali vengono ammazzati tramite avvelenamento da ossido di carbonio, in cui l’agonia dura molti minuti e l’intossicato vomita sangue e pezzi di polmone. Boccù non pensa che i visoni sono esseri viventi e senzienti, che provano i nostri stessi sentimenti e vorrebbero una vita sociale assieme ai propri simili nel loro habitat naturale”.