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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Più sicurezza, poliziotti di quartiere in servizio anche tra i mercatini di Natale

La città del Santo è entrata subito nelle 28 province italiane individuate nel 2002 per condurre il progetto in fase sperimentale

Per tutto il periodo natalizio, il Questore di Padova, Paolo Fassari, ha implementato il servizio di controllo svolto dai poliziotti di quartiere nel centro storico della città, particolarmente affollato di residenti e turisti, provenienti anche da altre province. I poliziotti di quartiere vigileranno sui mercatini di Natale posizionati nelle principali piazze e lungo le vie dello shopping, per prevenire borseggi o piccoli furti che possano colpire i visitatori degli stand con il rischio di turbare l’aria di festa che si respira in questo particolare periodo dell’anno.

POLIZIOTTO DI QUARTIERE.

Oltre che nei ricorrenti periodi di festività, i poliziotti di quartiere, a Padova sono presenti costantemente e quotidianamente durante tutto l’anno. La città del Santo è entrata subito nelle 28 province italiane individuate nel 2002 per condurre il progetto in fase sperimentale e da allora il servizio è molto produttivo. Nato per essere vicino alla gente, il poliziotto di quartiere ha il compito di fornire una risposta concreta alle richieste di sicurezza dei cittadini. Lavorando “a piedi” nei quartieri della città, offre una presenza costante all’interno del tessuto sociale in cui ogni singola pattuglia opera, vigilando sulla sicurezza degli abitanti e dei commercianti con cui crea un forte rapporto di fiducia e un legame di collaborazione.

L'ATTIVITÀ.

L’obiettivo è quello di raccogliere, mediante l’ascolto, le istanze e le esigenze dei residenti della zona in cui opera quotidianamente, per approfondire le problematiche e fornirne un'adeguata risposta. Attraverso una concreta strategia di prossimità, che mira all’interazione diretta tra cittadini e polizia, i poliziotti di quartiere di Padova negli anni sono diventati un referente per i residenti e un deterrente per la commissione di reati. Grazie alla conoscenza capillare e al controllo dei quartieri, durante l’anno in corso,  i poliziotti di quartiere hanno contattato 1495 persone e ricevuto 2019 segnalazioni. Nel corso del loro servizio di controllo hanno inoltre denunciato all’autorità giudiziaria 57 persone, bloccando borseggiatori in azione a bordo di autobus e all’interno di supermercato, accompagnato 37 persone in questura per accertamenti, effettuato 23 sequestri di sostanza stupefacente, controllato 18 casolari abbandonati, effettuato 15 controlli unitamente all’unità cinofila nelle scuole e 28 sono state le attività avviate dagli uffici investigativi sulla scorta delle loro segnalazioni. Non solo presenza capillare nei singoli quartieri, ma, anche impegno in numerosi incontri di prossimità organizzati nei patronati, nelle case di cura e nei diversi centri di aggregazione presenti nelle zone di competenza.

I TEMI.

Nel corso del 2017, i poliziotti di quartiere sono stati in 29 scuole, sia primarie che secondarie, per parlare ai giovani di legalità, affrontando i temi  attuali del bullismo, del cyberbullismo e le dipendenze da alcol e droghe. Inoltre hanno organizzato 18 incontri, di cui 15 in sedi di associazioni locali e 3 in case di cura, per sensibilizzare la collettività e sulle truffe o nelle scuole della zona sull’attività di prevenzione alle truffe e ai reati predatori, oppure di legalità attuati nei diversi istituti di istruzioni della città, per sensibilizzare i giovani su temi attuali quali. I poliziotti di quartiere in servizio a Padova sono 4 pattuglie appiedate. Svolgono la loro attività, in tre differenti quartieri della città: centro storico, Arcella e Guizza. Ogni singola pattuglia è composta da due agenti che lavorano sempre insieme nella stessa zona assegnata, così da essersi nel tempo completamente integrati nel quartiere di competenza, diventando fiduciari interlocutori dei residenti. Caratterizzati da un berretto con visiera diverso da quello in dotazione a tutti gli altri operatori della polizia di Stato, sono dotati di computer palmare e di telefono cellulare, la cui utenza è stata messa a disposizione dei residenti per rispondere in tempo reale alle loro richieste o segnalazioni.

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