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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cittadella

Polizze fantasma, l'assicuratore “infedele” incastrato dalla compagnia

È stata la stessa Ina-Assitalia, per la quale lavorava il 40enne con il vizio del casinò accusato di truffa nei confronti di ignari clienti, a incastrare quest'ultimo con controlli diretti. I truffati sono già stati risarciti o comunque il risarcimento è in corso

Pensionati, lavoratori dipendenti, imprenditori agricoli, titolari di imprese costruttrici, agenzie di viaggio, intermediari nel commercio: la platea delle 40 vittime – residenti in tutto il Veneto - finite nella rete della truffa dell'assicuratore con il vizio del gioco d'azzardo era variegata, comunque tutti piccoli e medi risparmiatori. Cittadini che in buona fede cercavano solo un investimento di qualità e affidabile dei soldi accantonati onestamente, magari dopo anni di sacrifici e lavoro.

L'OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA: I NUMERI


AGENTE DELL'INA-ASSITALIA. La compagnia per cui lavorava l'agente, 40enne residente nell'Alta padovana, è la Ina-Assitalia, che in alcuni casi ha già provveduto e in altri sta provvedendo a risarcire i clienti “gabbati” dal broker “infedele”. Sono stati proprio dei controlli interni alla compagnia assicuratrice, che random chiamava i clienti per il pagamento dei premi, a portare alla luce la condotta truffaldina dell'agente. I clienti infatti affermavano di aver già versato la quota e a quel punto è stato semplice capire che i soldi non poteva che esserseli intascati l'assicuratore. Scattata quindi la denuncia alla Finanza di Cittadella, le indagini hanno poi confermato i dubbi della compagnia.

VIDEO: IL RAGGIRO DELLE FINTE POLIZZE

Polizze fantasma per giocare al casinò


INDAGINI ANCORA APERTE. Il padovano lavorava alla Ina dal 1998, ma solo da una decina d'anni aveva iniziato a mettere in piedi il meccanismo del raggiro, semplice e fruttifero al tempo stesso. Il broker, che non aveva messo in conto le indagini a 360 gradi della Guardia di Finanza, sarà ora chiamato a rispondere dei reati continuati ed aggravati di truffa ed appropriazione indebita. Anche la madre e la compagna, alle quali intestava gli assegni dei clienti per poi dirottarli su propri conti correnti, sono state denunciate per concorso in truffa. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, proseguono per accertare se anche in altre regioni siano state stipulate altre polizze fantasma.

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