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Cronaca

Legambiente: "Infiltrazioni e crolli al ponte romano di San Lorenzo"

L'associazione ha presentato una segnalazione con dossier fotografico per documentare all'assessore all'Edilizia monumentale Luisa Boldrin il recente parziale cedimento di alcuni frammenti dalla terza arcata

Riaperto al pubblico poco più di un anno fa, in occasione della Festa della Repubblica il 2 giugno 2012, il ponte interrato d'epoca romana di San Lorenzo in zona Riviere a Padova non versa in buone condizioni. La denuncia viene da Legambiente-Salvalarte, i cui volontari, grazie ad una convenzione non onerosa per il Comune, ogni sabato aprono gratuitamente al pubblico il manufatto. Già circa 1500 visitatori che hanno potuto visitare l'importante testimonianza della Padova romana.

L'APPELLO ALL'ASSESSORE. Lunedì, l'associazione ambientalista-culturale ha protocollato in municipio una segnalazione per l’assessore all’Edilizia monumentale Luisa Boldrin, che con un dettagliato dossier fotografico viene informata di un recente parziale cedimento di alcuni frammenti dalla terza arcata del ponte. “Questo crollo parziale è l’ultimo di una serie di problemi – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - Siamo costretti a denunciare un diffuso stato di disinteresse per lo stato del monumento, e per il lavoro profuso dai nostri volontari, da parte dell’assessore Boldrin, responsabile del ponte romano. Da tempo segnaliamo il cattivo stato di manutenzione e fruibilità del monumento, la presenza di infiltrazioni di acqua negli intradossi delle arcate e le difficili condizioni in cui i volontari si trovano ad operare, fino ai recenti cedimenti. Chiediamo di attivare gli opportuni interventi, soprattutto per eliminare l’umidità e le infiltrazioni, dimostrando più considerazione per il ponte del 40 A.C. e per il lavoro dei volontari”.

Crolli al ponte romano di San Lorenzo

LE ALTRE SEGNALAZIONI. Non si tratta però della prima segnalazione inviata all'assessore Boldrin. La coordinatrice dei volontari di Legambiente-Salvalarte, Tiziana Mazzucato, riferisce che altre due segnalazioni risalgono a dicembre 2012 e a marzo 2013. Le problematiche riguardano: "Il decoro generale del monumento, buchi nelle pareti, pannelli abbandonati, scarsa pulizia delle scale esterne esterna (i volontari si fanno carico di quella interna) insufficiente rimozione dei rifiuti dai cestini esterni; scarsa ed inadeguata segnaletica a favore del monumento, che essendo interrato va molto ben indicato. Cartellonistica informativa interna posizionata male e mal illuminata; problemi con l’impianto elettrico: cavi esterni e penzolanti, illuminazione inadeguata, nei mesi scorsi c’è stato anche un guasto che ha bloccato le visite; l'acqua che filtra nel ponte e ristagna ha creato diverse crepe create dall'acqua stessa. Il risultato è che cadono dei pezzi, praticamente laminari, soprattutto dalle pietre più morbide e calcaree".

INFILTRAZIONI E CEDIMENTI. Katiuska Cemin e Irene Fanizza, volontarie di Legambiente Salvalarte al ponte, che continueranno il normale servizio di apertura alla prime due arcate (salvo eventuali comunicazioni in altro senso da parte del Comune), spiegano cosa sta accadendo al manufatto romano: "La prima e la terza arcata presentano ormai uno stato di deterioramento avanzato, riconducibile in primo luogo all'effetto che l'acqua (piovana, fognaria, perdite varie) ha direttamente sul ponte. Filtrando molto lentamente attraverso il marmo e il granito, l'acqua ha ben evidentemente creato delle fratture e delle vene interne, dentro le quali il carbonato di calcio cristallizza, creando dei pericolosi punti di frattura che non potranno far altro che peggiorare. Questo processo è presumibile che sia in atto, non solo nelle zone più superficiali e in vista, ma anche nelle zone più interne del ponte e delle rocce stesse. Superficialmente vediamo che l'attività dell'acqua ha creato ormai un ben consolidato strato calcareo. Nelle zone in cui il ferro è più altamente concentrato nelle rocce è possibile vedere come l'ossidazione del minerale porti ad una vera e propria corrosione che scatenata e aiutata dall'acqua ha portato recentemente al crollo parziale di alcuni frammenti di roccia, ancora visibilmente pericolanti. Nelle zone più interne caratterizzate principalmente da marmo e quindi povere di ferro, lo strato calcareo è tale che l'acqua si è fatta strada creando delle piccole stalattiti, segno evidente che l'acqua che filtra attraverso il ponte, non è intermittente, ma lentamente continua (escludendo quindi come causa del degrado, l'acqua piovana). In conclusione, nella terza arcata più interna è possibile vedere un cumulo di detriti, che presumibilmente sono caduti da una intercapedine presente tra il ponte e il muro di cemento laterale, crollo probabilmente dovuto al cedimento di due assi di legno (anche esse evidentemente logore a causa dell'acqua) che, molto probabilmente, erano da contenimento ad una qualche apertura posta più in alto".

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