Ponte San Nicolò vuole l'idrovia all'unanimità: "Completare l'indispensabile opera"
Il consiglio comunale di Ponte San Nicolò approva, all’unanimità, la mozione che i nostri comitati hanno proposto e condiviso oramai con tantissime amministrazioni del Padovano e Veneziano.
La votazione
"Sono oramai 30 i comuni che hanno deliberato. Siamo, di certo non in presenza di una “campagna mediatica” ma vera e propria condivisione di un importante e concreto rischio idrogeologico. La votazione è avvenuta dopo una interessante e sentita discussione, non si è trattato, quindi, di una mera approvazione ma un approfondimento delle caratteristiche del’opera idroviaria che è ritenuta, dagli esperti, dalla regione Veneto e da tantissime amministrazioni, indispensabile per abbattere il conclamato rischio idraulico del nostro Veneto. E’ di certo da ricordare la disastrosa alluvione che ha colpito il comune di Ponte San Nicolò, oltre che Casalserugo e Bovolenta nel 2010, con allagamenti che arrivarono fino a due metri d’altezza provocati da una grossa falla arginale all’altezza delle discarica di Roncajette di circa 160 mc/secondo. L’idrovia, una volta completata, potrebbe scolmare oltre 200 mc/secondo dal solo Bacchiglione oltre che 150 mc/secondo dal Brenta e 25 mc/secondo dal Novissimo. Altro elemento importante da considerare è la costruzione (oramai confermata) del nuovo ospedale a Padova Est. L’autorità di Bacino, a fronte della ipotesi (eravamo nel 2016) di costruzione del nuovo ospedale prescrive che “le manovre di scaricamento nel canale San Gregorio devono sempre essere "pianificate e attuale" solo se compatibili con il Brenta”, mettendo, quindi a repentaglio la sicurezza del Bacchiglione. E’, quindi, evidentissima l’importanza di quest’opera per la salvaguardia idraulica di un vasto, territorio. Legambiente Regionale Veneto, con i circoli di Padova, Sarmazza-Saonara Vigonovo, Selvazzano, Riviera del Brenta, Miranese, Piove di Sacco, Comitato Intercomunale Brenta Sicuro, Associazione Acque Urbane, Comitato Spontaneo Alluvionati di Montegrotto Terme- C.S.T., Comitato Salvaguardia del Territorio Selvazzano e Rubano, Una Mano per Battaglia Terme, Associazione Mira Lab, e si fa portavoce di questa richiesta presso la Regione Veneto".
Parere favorevole
"Quale è il motivo del possibile allagamento? San Lazzaro potrebbe finire sott’acqua a causa di una manovra al nodo idraulico di Voltabarozzo, che può deviare fino a 150 metricubi al secondo nel Piovego. Perciò se il Bacchiglione fosse in piena e il Brenta non fosse in grado di ricevere l’eventuale esondazione si allargherebbe a tutta la zona industriale fino ad arrivare a San Lazzaro. E potrebbe andare anche peggio: «La criticità idraulica risulta ancora più critica nel caso si ipotizzi anche lo scenario di collasso arginale in sinistra Piovego». Ipotesi per nulla campata in aria, considerando le rotture arginali avvenute nell’alluvione del 2010. Le prescrizioni. Che ci sia un rischio l’autorità lo mette bene in evidenza, evidenziandolo con una sottolineatura nel testo del parere. Nonostante questo però esprime parere favorevole, condizionando il sì a una serie di prescrizioni. Prima di tutto il fatto che le manovre di scaricamento nel canale San Gregorio devono sempre essere «pianificate e attuale» solo se compatibili con il Brenta.”