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Cronaca Santo

Premi della Bontà di Sant’Antonio, le due storie vincitrici tra gli adulti

Una giovane donna regala il proprio rene all'amica in attesa di un trapianto e un titolare d'azienda raddoppia la tredicesima ai suoi dipendenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Due “buoni” esempi premiati dall’Arciconfraternita del Santo, dal 1975 promotrice del Premio Nazionale della Bontà di Sant’Antonio di Padova, attraverso i quali desidera evidenziare come nella quotidianità vi siano persone non indifferenti e che si prodigano per agli altri.

Il premio

Accanto ai partecipanti alla fase concorsuale riservata alle scuole primarie e secondarie di I e II grado di tutta Italia ogni anno l’Arciconfraternita si propone di individuare uno o più protagonisti che nella vita adulta abbiano reso tangibile testimonianza degli insegnamenti del Vangelo.
Quest’anno il Premio della Bontà 2018 va a due candidati: una storia di solidarietà e di amicizia al femminile e un esempio di economia etica, due azioni nelle quali il consiglio direttivo dell’Arciconfraternita ha ravvisato il tema proposto per questa edizione e rivolto ai giovani "Racconta a Papa Francesco quali scelte, azioni o progetti di vita vorresti intraprendere, mentre cresci ascoltando in te la voce interiore, che ti chiama al bene della tua comunità, della società e del mondo intero", ispirato dalle parole del santo padre nella sua lettera ai Giovani.

Un'amicizia indissolubile

Si conoscono sin dall’infanzia Letizia Guglielmo e Lara Martello, nate a tre giorni di distanza, amiche da sempre e protagoniste di una amicizia che il 7 aprile 2017 è divenuta realmente “legame di sangue”. Letizia infatti ha donato un rene a Lara, malata dal 1999 di insufficienza renale e dal 2010 in attesa di trapianto. Una decisione maturata senza clamori da parte della donatrice: "Per me, la salute è il dono più prezioso di cui una persona dispone - ha commentato Letizia Guglielmo ­- e ritenendomi fortunata perché nella mia vita non sono mai stata male, ho voluto fare la mia parte; una scelta che rifarei mille volte perché dando così tanta felicità ho ricevuto un bagaglio di emozioni così intense da esserne quasi sovraccaricata".
Un gesto così importante meritava di essere premiato, grande e semplice insieme, a suggello di una forte e preziosa amicizia, concreto dono di sé a un’altra persona.

Un'azienda consapevole che la propria ricchezza sono i dipendenti

Vince il Premio della Bontà 2018 anche un bell’esempio di “buona economia” che viene da Volpiano, in provincia di Torino, e vede protagonista la azienda Spea, leader nel settore molto specialistico settore molto specialistico dei macchinari per il collaudo di produzione di dispositivi elettronici quali Mems, Sensori, Microchip, Schede e Prodotti Elettronici. A fronte degli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno, che hanno determinato un incremento del 16% sulle vendite rispetto al 2016, l’azienda ha deciso il Natale scorso di premiare i propri dipendenti, 550 lavoratori, con una doppia tredicesima elargita a tutti, indipendentemente da ruolo e mansione.
Un regalo che la proprietà - il fondatore Luciano Bonaria con il figlio Lorenzo - ha deciso di fare per condividere con tutti i collaboratori gli utili di un anno da record.
"Se la società opera bene e prospera, siamo felici di condividere i proventi della nostra attività con quanti lavorano con noi, con una competenza e un entusiasmo che fanno la base della nostra eccellenza" hanno sottolineato Luciano e Lorenzo Bonaria.
Un esempio di attenzione e rispetto dei propri lavoratori che l’Arciconfraternita di Sant’Antonio, da sempre vicino alle persone in difficoltà specialmente in questi ultimi difficili anni per molti, ha deciso di premiare quale esempio di economia etica.

La parola al priore

Il priore dell’Arciconfraternita Leonardo Di Ascenzo commenta: "Siamo entusiasti per il fatto che la signora Guglielmo e il signor Bonaria abbiano accettato il Premio della bontà 2018. Si tratta di due esempi di bontà straordinariamente concreti, oserei dire 'Non parole ma fatti'. Il dono di un rene a una persona amica ma non familiare, è esempio di compassione operosa nella malattia; il dono di una doppia tredicesima è un aiuto concreto alle famiglie di quei lavoratori che quotidianamente offrono all’azienda le proprie competenze. Siamo certi che la sera del 9 giugno saranno in molti a voler sentire dalle loro stesse parole come si maturano decisioni così importanti che per loro sono divenute così semplici, percorribili e fattibili".

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