Premio Manzin, i tre migliori ricercatori dell'anno all'università di Padova
Ogni 2 anni il valore dell'attività di ricerca svolta dal VIMM - Istituto Veneto di Medicina Molecolare - viene valutato con criteri scientifici e oggettivi da un comitato scientifico internazionale (Scientific Advisory Board) composto da scienziati e premi Nobel.
Dal 29 al 31 maggio, dieci scienziati di fama internazionale valuteranno i progetti dei 14 gruppi di ricerca che lavorano per studiare e sconfiggere patologie come cancro, diabete, malattie genetiche, malattie cardiovascolari e muscolari, malattie autoimmuni. Tra questi Bert Sakmann, premio Nobel per la medicina nel 1991 per la scoperta di un metodo che ha rivoluzionato la ricerca biochimica-biofisica cellulare (insieme al prof. Erwin Neher).
Nell'occasione è prevista la consegna del Premio Manzin ai tre migliori ricercatori dell'anno, giunto alla IX edizione. Quest'anno saranno premiati Antonio Campo, Roberta Angioni e Mauro Corrado: Antonio Campo, del gruppo del prof. Marco Mongillo, studia i meccanismi che causano le più gravi malattie cardiovascolari, Roberta Angioni, del gruppo della prof.ssa Antonella Viola, si occupa di malattie infiammatorie e dei meccanismi molecolari che regolano il corretto funzionamento delle cellule del sistema immunitario, Mauro Corrado, del gruppo del prof. Luca Scorrano, studia il comportamento mitocondri nelle malattie degenerative e nei tumori.
Il Premio è stato istituito da Luisa Manzin in memoria del padre Mario Fioretti, professore universitario all'Istituto di chimica organica e del marito Ennio Manzin, primario del servizio di anestesia e rianimazione dell'ospedale civile di Padova.
"La ricerca è strategica per limitare la sofferenza delle persone - afferma Luisa Manzin - e sostenerla significa contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti".