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Cronaca

Processo Valandro, il Comune di Padova si costituisce parte civile

Lunedì l'udienza per direttissima che vede imputata la consigliera di quartiere per la frase choc pubblicata su Facebook contro il ministro Cécile Kyenge

"La città di Padova ha subito un danno d'immagine rilevante dalle frasi pubblicate su un sociale network e rilanciate da tutti i media locali e nazionali. L'episodio merita di non essere sottovalutato e di vedere una reazione della città affinchè non capiti più che il nome di Padova venga affiancato ad atti di razzismo". Queste le ragioni riferite dal sindaco reggente di Padova, Ivo Rossi, che hanno indotto la giunta comunale a costituirsi parte civile nel processo per direttissima che lunedì prossimo vedrà alla sbarra per "istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali" Dolores Valandro, la consigliera di quartiere della Lega (immediatamente espulsa) che aveva pubblicato un choccante post su Facebook in cui, rivolgendosi al ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, scriveva "Ma mai nessuno che se la stupri?...".

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PADOVA PER L'INTEGRAZIONE. Rossi sottolinea anche il momento in cui la vicenda è emersa: il 13 giugno, festa del patrono di Padova Sant'Antonio. "La storia della nostra città - aggiunge - si è sempre contraddistinta per una apertura al mondo. A Padova accogliamo ogni anno migliaia di studenti dagli altri paesi europei e dal resto del mondo. Negli asili e nelle scuole elementari un bambino su tre ha genitori non italiani, eppure non si segnalano episodi di razzismo o di intolleranza. Padova è stata la prima città capoluogo in Italia ad eleggere la Consulta degli stranieri, ed oltre alla presidente della Consulta siede in consiglio comunale Nona Evghenie, consigliere comunale eletto, di origine romena".

GRUPPO FB: "Io sto con Valandro"

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