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Cronaca Teolo

Hub provinciale per profughi, la rabbia di sindaci e albergatori

Giovedì il vertice nella sede dell'associazione Albergatori termali di Abano e Montegrotto per discuterne. Contrari i primi cittadini. Soranzo: "Accoglienza diffusa tra i 104 comuni"; Caner: "No in zone turistiche"

Si è tenuto giovedì mattina l’incontro, nella sede dell'associazione Albergatori termali di Abano e Montegrotto, proposto dal presidente Emanuele Boaretto, su richiesta di Moreno Valdisolo, sindaco di Teolo, che ha coinvolto istituzioni, categorie economiche ed organizzazioni sindacali, a proposito di un possibile hub per profughi all’hotel Michelangelo di Teolo. In realtà l'hub provinciale potrebbe essere realizzato a Bagnoli, nell'ex base dell'Aeronautica a San Siro, dove sono in corso dei lavori di sistemazione.

LA REGIONE. All’appello ha risposto Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto, chiarendo: "Non esistono patti firmati dal Veneto alla conferenza Stato-Regioni. I sindaci non devono partire rassegnati, perché siamo dalla loro parte e sempre più vogliamo capire perché arrivi un tal numero di profughi soprattutto nella nostra regione anziché altrove, più in luoghi turistici che militari. In Regione siamo ben consapevoli del peso del turismo nel nostro pil".

LA PROVINCIA. Il presidente della Provincia Enoch Soranzo, anche in veste di sindaco del Comune di Selvazzano, ha riportato le parole del Prefetto: "Ci hanno esplicitato che sta a noi decidere in quale maniera accoglierli, ma che non è in discussione il doverlo fare. Ora dobbiamo progettare un criterio intelligente, che valuti la diffusione massima e stia attento se alcune zone siano da coinvolgere in maniera minore. Presto avrò un altro incontro con tutti i sindaci della provincia per stabilire insieme questi criteri che evitino una presa di posizione d’imperio del prefetto".

IL NO DEI SINDACI. Presenti e schierati nel non voler essere l’epicentro di un’accoglienza centralizzata, Riccardo Masin, sindaco di Galzignano Terme, Maria Elena Sinigaglia, sindaco di Rovolon, Roberto Milan, sindaco di Bagnoli e Claudio Benatelli, assessore al Turismo di Abano Terme, accusatori verso la "totale mancanza di capacità di gestire l’emergenza da parte delle istituzioni sovracomunali,  trasformando quella che dovrebbe essere legittimamente un’accoglienza diffusa e frazionata al massimo, in poche grosse agglomerazioni insostenibili per tutti, ma deleterie soprattutto per i territori turistici". Chiaro il messaggio scritto per l’occasione dal sindaco di Battaglia: "Al prefetto ricorderei che il bacino termale euganeo ha già dato, grazie allo sforzo di Battaglia Terme, un comune di meno di 4mila abitanti, dove sono stati condotti in questi mesi 120 profughi".

GLI ALBERGATORI. Nell’incontro hanno espresso preoccupazione per tutto l’indotto del territorio termale euganeo anche Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova, nonché i lavoratori del territorio, per voce delle organizzazioni sindacali Cisl-Fisascat, Uil-Uiltucs, Ugl Terziario, che hanno espresso il loro sostegno alle istituzioni ed agli imprenditori alberghieri. "Federalberghi Veneto - ha chiosato Boaretto - ha già informato il presidente nazionale Bernabò Bocca, che ha scritto al ministro dell’Interno Angelino Alfano per sensibilizzarlo a proposito della causa turistica. Nel frattempo, l’Assoalbergatori continuerà a farsi strumento di dialogo nel territorio tra tutte queste realtà coinvolte, affinché la cooperazione porti ad un maggiore controllo del fenomeno, seguendo criteri sostenibili e compatibili con i nostri Comuni. Non possiamo ospitare profughi nei territori turistici, confidiamo nel ruolo che svolgeranno i nostri interlocutori politici e riteniamo che solidarietà non voglia dire affossare l’immagine delle terme".

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