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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazza Antenore

Profughi e naufragi, sit-in a Padova "Aprire canali accesso umanitari"

Dopo la tragedia nel Mediterraneo, con oltre 700 migranti morti in mare mentre dalla Libia cercavano di raggiungere le nostre coste, martedì la manifestazione in piazza Antenore come in altre città italiane

Appuntamento alle 12, martedì, in piazza Antenore, davanti a palazzo Santo Stefano, sede della prefettura, a Padova, come in altre città d'Italia, per un sit-in di mobilitazione nazionale promosso da Arci Padova, Asu Padova e Act agire, costruire, trasformare – Veneto dopo che, nella notte tra sabato e domenica, si è consumata la più grande tragedia del Mediterraneo, con oltre 700 migranti (ma si teme possano essere anche 900) morti in mare mentre dalla Libia cercavano di raggiungere le nostre coste.

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LE RICHIESTE. L’attivazione da parte delle istituzioni europee di un’operazione di ricerca e salvataggio tra le coste libiche e quelle italiane; una corsia preferenziale ed accelerata sotto il controllo dell’Unhcr, per identificare e consentire l’ingresso in Europa alle persone intrappolate in Libia e nei paesi vicini in attesa di partire per l’Europa, ripartendole fra tutti i paesi Ue; la sospensione di Dublino per consentire ai richiedenti protezione internazionale di poter raggiungere familiari in altri Paesi diversi da quello di approdo. Sono queste le richieste mosse dai manifestanti alle istituzioni.

MARE NOSTRUM E CANALI UMANITARI. "Dalle cronache degli ultimi sette mesi - precisano i promotori dell'iniziativa - appare chiara la responsabilità, per inazione, della Commissione europea la quale, alla vigilia del primo anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013 che causò la morto di 366 persone, chiese al governo italiano d’interrompere le operazioni di ricerca e salvataggio nel mar Mediterraneo di profughi, richiedenti asilo ed aspiranti migranti. In sostituzione dell’iniziativa italiana che aveva salvato oltre 150 mila persone in 12 mesi, l’Ue ha lanciato la sua Operazione Triton. Senza giri di parole, più di un rappresentante delle istituzioni dell’Unione sostenne che l’operazione Mare Nostrum avviata e gestita dall’Italia era la causa delle partenze dalla Libia. Mettere fine a tale operazione avrebbe, secondo la logica cinica del Frontex, messo fine alle partenze perché le persone partono perché sanno che verranno salvate. Sostennero inoltre gli esperti della Commissione che con l’arrivo dell’inverno le partenze sarebbero cessate. Entrambe le previsioni sono state smentite perché le persone hanno continuato a partire e purtroppo, in migliaia da allora, sono morte in mare.Quando si capirà che il flusso di migranti non si fermerà né dinanzi alle vessazioni dei trafficanti di morte né di fronte ai pericoli di traversate su barconi stracolmi e insicuri? Quanti morti ancora ci dovranno essere perché si decida di accogliere la richiesta dell’apertura di canali di ingresso umanitari, offrendo vie sicure di fuga a chi scappa da guerre e violenze? Ogni minuto perso, accresce responsabilità che ormai sono chiare a tutti".

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