rotate-mobile
Cronaca Riviere / Via Niccolò Orsini

La caserma Prandina resta aperta Il prefetto firma una nuova proroga

Il centro di prima accoglienza per i profughi, allestito nella struttura di via Orsini, in centro a Padova, continuerà ad esistere "fino a cessate esigenze". Lo ha sottoscritto Patrizia Impresa in data 3 novembre 2015

Quella che, fino ad oggi, era una mera supposizione, validata dall'effettiva presenza di centinaia di migranti all'interno del centro di prima accoglienza all'ex caserma Prandina di via Orsini, in centro a Padova, e dall'assenza di strutture, in provincia, in grado di ospitare un numero tanto elevato di persone, è adesso confermata e ufficializzata da un'ordinanza firmata dal prefetto Patrizia Impresa, in data 3 novembre 2015.

LA PRIMA PROROGA. Una vicenda tormentata, aperta lo scorso luglio e destinata ad andare avanti ancora a lungo, e ad inasprire i rapporti già tesi tra il sindaco Massimo Bitonci e la Prefettura. La caserma di via Orsini è stata adibita a centro di accoglienza temporanea dei richiedenti asilo destinati a Padova in estate. In un primo momento, l'intenzione era di tenere in piedi la tendopoli un paio di mesi, ma, allo scadere di questi, in settembre, Patrizia Impresa firmò una proroga fino ad inizio novembre.

LA SECONDA PROROGA. La Prandina sarebbe stata smantellata, quindi, il 2 di questo mese. Così, evidentemente, non è stato, perché, si sottolinea nel documento firmato dal prefetto euganeo, c'è una quota di migranti assegnata al territorio che va rispettata, e le strutture messe a disposizione non bastano a farsene carico. Situazione dovuta anche all'inconciliabilità tra le esigenze di accoglienza e il "muro" eretto da alcuni sindaci della provincia, guidati da Bitonci, il cosiddetto "fronte del no" all'ospitalità.

IL "NO" DI BITONCI. Da sempre, il primo cittadino ha osteggiato l'accoglienza di profughi all'interno della struttura militare dismessa, che, nelle sue intenzioni, dovrebbe trasformarsi in un ampio parcheggio in centro città. Nel tentativo di estirpare il problema, Bitonci aveva anche incaricato l'Ulss di provvedere a dei controlli igienico sanitari in modo da accertare l'adeguatezza del centro di prima accoglienza. Le verifiche diedero esito positivo, anche se, con l'arrivo dei primi freddi, la situazione potrebbe cambiare, e non è escluso che il sindaco possa richiedere ulteriori controlli.

"NON PIÙ AGIBILE". Proprio lunedì, infatti, di fronte alla paventata ipotesi di un'ulteriore proroga all'esistenza del centro di prima accoglienza, il primo cittadino aveva sottolineato: "La Prandina non è più agibile. Non lo dico io, lo dichiarano i tecnici dell'Ulss 16 in una relazione di poche settimane fa. A questo punto mi chiedo come mai la tendopoli non sia stata smantellata, mi chiedo come mai continuino ad arrivare ospiti. Mi chiedo chi si debba assumere la responsabilità in caso di incidenti, dopo aver stipato, in centro storico, centinaia di persone, senza le garanzie di legge". Intanto, l'ex caserma, ora dotata di riscaldamento per far fronte alla mutata situazione climatica, resta aperta, così come la collaborazione con la cooperativa Ecofficina che ha in gestione lo spazio, "fino a cessate esigenze".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La caserma Prandina resta aperta Il prefetto firma una nuova proroga

PadovaOggi è in caricamento