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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ai profughi le nuove divise di polizia "Questura, già Cie ora anche onlus"

Mercoledì mattina le proteste davanti alla sede di piazzetta Palatucci. Giovedì, l'arrivo nel Padovano di altri 50 immigrati. Il Coisp denuncia: "Gli agenti rattoppano i capi usati, e quelli nuovi devono servire a loro?"

Dopo la notizia che due poliziotti della questura di Padova hanno contratto la scabbia e alcuni colleghi del reparto Mobile di Padova sono risultati positivi al test cutaneo della tubercolina (Mantoux) che prova il contatto con persone affette da tbc, un gruppo di agenti iscritti al Coisp, il sindacato di polizia, mercoledì aveva manifestato in piazzetta Palatucci: "La questura non è un Cie", era stato il motto. A ventiquattro ore dalle proteste, giovedì mattina un nuovo gruppo di profughi, circa una cinquantina, provenienti soprattutto dall'Eritrea, è stato inviato nella provincia di Padova. Ad alimentare il malcontento esploso nelle ultime settimane, l'impiego delle nuove divise per vestire gli immigrati.

DIVISE AGLI IMMIGRATI. "Dopo il ferimento da parte degli immigrati di altri cinque colleghi martedì, di cui uno con arma da taglio, dopo lo spreco di decine di sacchetti contenenti panini buttati perché non graditi (tra l’altro gli stessi consumati dai colleghi) continua l’odissea - ha dichiarato il segretario generale provinciale del Coisp di Padova, Loris Frison - noi siamo costretti a comprarci a spese nostre i dispositivi di protezione individuale, a rattoppare le nostre divise usurate, a consegnare le nostre tute da ordine pubblico usate ai colleghi neo assunti a Padova perché, a causa dei tagli del Governo, non vengono fornite, mentre, incredibilmente, scopro stamane che nuovi capi delle nostre divise, come scarpe, calzini e maglioni, sono stati consegnati ai profughi. Nei giorni scorsi - continua - ho dichiarato che la questura di Padova è diventata oramai un nuovo Cie (Centro di identificazione ed espulsione), da oggi possiamo identificarla anche come una nuova onlus".

Manifestazione del Coisp



APPELLO A RENZI. "Un gesto umanitario - prosegue Frison - ma come può accadere che nessuna delle associazioni caritatevoli o istituzioni abbia provveduto ad assistere gli immigrati e magari a vestirli? Oppure si deve pensare anche questo compito debba essere demandato alla polizia di Stato? Come già abbiamo denunciato c’è più di qualcosa che non funziona nella grande 'macchina' dei piantonamenti e degli accompagnamenti effettuati, oramai all'ordine del giorno, che urta contro le più elementari norme di salvaguardia e di tutela sanitaria. La situazione a Padova è al collasso - conclude - faccio appello accorato al presidente del consiglio Matteo Renzi di inserire nella propria agenda, oltre che le visite alle scuole e alle aziende, magari anche una 'capatina' alla questura di Padova, sarò ben lieto di far vedere in quali condizioni lavorano quotidianamente le poliziotte e i poliziotti padovani”.

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