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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Bagnoli di Sopra

Arriva in Italia come profugo ma in realtà è un trafficante di prostitute

È arrivato a Padova in cerca di accoglienza, in fuga da un Paese in guerra. Questa la sua versione dei fatti. Nella verità dei fatti, invece, gestiva, con la sorella, due connazionali, indotte al "lavoro di strada"

Nigeriano, 20enne. Giunto in Italia con un barcone, per tutto il mese di ottobre, ha dormito e mangiato all'ex caserma Prandina di Padova per poi essere trasferito nel centro di accoglienza profughi di Bagnoli. Un migrante a tutti gli effetti: sembrerebbe, ma non è così. L'uomo, infatti, sarebbe riuscito ad ingannare al commissione territoriale per essere inserito nel programma di protezione internazionale, ma, in realtà, a portarlo in Italia sarebbe stato tutt'altro motivo. Il giovane, infatti, avrebbe portato con sé altre due connazionali. L'obiettivo? Costringerle a prostituirsi nel nostro paese, con l'ausilio della sorella, 33 anni, clandestina, già in Italia da un anno, con domicilio nel Novarese.

ARRESTATO IL FINTO PROFUGO. A portare allo scoperto la cosa sarebbe stata proprio una delle due ragazze (due 19enni) sfruttate e indotte al "lavoro di strada" dal 20enne e dalla sorella. Le sue dichiarazioni hanno fatto partire un'indagine a carico dei due fratelli, ora in carcere (lui al Due Palazzi, lei nel carcere femminile di Montorio) per concorso a promuovere, organizzare, finanziare e aver effettivamente permesso l’ingresso e la permanenza illegale in Italia delle due ragazze nigeriane.

BITONCI. "“Ringrazio le forze dell'ordine che hanno collaborato agli arresti, estirpando sul nascere quella che stava per diventare, come risulterebbe da alcune intercettazioni telefoniche, una vera e propria organizzazione internazionale dedita alla tratta di donne rese schiave - ha commentato la vicenda, il sidnaco di Padova, Massimo Bitonci - la polizia italiana lavora bene, nonostante i tagli operati dal governo Renzi. A Colonia, come a Padova, le donne sono minacciate da personaggi senza scrupoli e senza dignità: come sindaco ho il dovere di lottare per i miei cittadini, come uomo di difendere ogni donna dallo sfruttamento. I Governi nazionali, come i burocrati di Bruxelles, dimostrano di non saper risolvere un'emergenza che hanno contribuito a creare. In Italia il sistema dei controlli e dei riconoscimenti è evidentemente al collasso: il nigeriano ospitato all'ex caserma Prandina, e successivamente trasferito a Bagnoli, aveva ottenuto lo status di rifugiato politico. Il Governo invece di accogliere chi scappa dalla guerra, finisce per proteggere gli schiavisti".

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