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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Integrazione di stranieri e soggetti deboli, i progetti del Comune: pronti 26mila euro

Il bando mette a disposizione fondi regionali che fanno capo a tre macro aree che riguardano il sostegno all’occupazione dei cittadini stranieri e la piena integrazione dei soggetti deboli.

Padova torna capofila dei programmi dei Piani territoriali di intervento della Regione. Il bando regionale, scaduto il primo settembre, vede infatti l’amministrazione comunale protagonista in una serie di progetti che hanno al centro l’integrazione sociale.

LE TRE MACRO AREE.

Il bando mette a disposizione delle risorse nei comuni dell’ex Ulss 16, una serie di progetti che fanno capo a tre macro aree che riguardano il sostegno all’occupazione dei cittadini stranieri e la piena integrazione dei soggetti deboli. In particolare la prima area riguarda “Orientamento e percorsi formativi e informativi in ambito lavorativo”, la seconda il “Supporto e la piena integrazione delle donne” e la “Promozione di programmi di integrazione rivolti ai minori, ai giovani e alle seconde generazioni”. L’ultima area di intervento è rivolta invece ai “Minori stranieri non accompagnati” e alla “Promozione di percorsi di integrazione per i titolari di protezione internazionale”.

LE PAROLE DELL'ASSESSORE NALIN.

I fondi destinati al gruppo di comuni guidato da Padova prevede 8,889,67 euro per la prima area di intervento, 14,542,98 euro per la seconda e 2,603,63 euro per la terza: “Il bando regionale permette ai comuni e alle realtà che operano sul territorio di attivare piani di integrazione efficaci, ma le risorse sono scarse – spiega Marta Nalin, assessore all’integrazione e inclusione sociale– nelle tre aree è possibile operare in maniera molto efficace e i progetti che abbiamo messo a punto, nonostante i tempi stretti ed “estivi” del bando (diramato il 22 giugno, ndr), sono interessanti. L’inserimento sociale in particolare dei giovani e delle donne, il supporto all’occupazione e i percorsi di inserimento dei titolari di protezione internazionale, una volta terminata la fase di accoglienza straordinaria, sono temi particolarmente importanti per una effettiva integrazione. Siamo convinti che la Regione, superando le prese di posizione ideologiche, dovrebbe sostenere in maniera più convinta questi bandi, mettendo a disposizione maggiori risorse per affrontare con efficacia questa sfida e dando ai comuni gli strumenti che consentono di sviluppare e attuare un lavoro coordinato di condivisione di progetti e buone pratiche”.

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