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2 milioni di euro per avviare 13 innovativi progetti di ricerca: il "dono" della Città della Speranza

Questo l’esito del bando lanciato lo scorso settembre per supportare progetti scientifici di eccellenza, svolti all’interno dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (Irp), che abbiano una forte ricaduta sulla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie pediatriche

Tredici progetti di ricerca finanziati, per un totale di 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Fondazione Città della Speranza per il biennio 2019-2020: è questo l’esito del bando lanciato lo scorso settembre per supportare progetti scientifici di eccellenza, svolti all’interno dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (Irp), che abbiano una forte ricaduta sulla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie pediatriche.

Le risorse

Dopo la prima, positiva esperienza del bando Irp 2018, per il quale Città della Speranza aveva messo a disposizione 400mila euro, incentivando così cinque studi, ora la stessa Fondazione ha alzato ulteriormente l’asticella, non solo aumentando il plafond e garantendo una volta di più, quindi, come i fondi raccolti vengano destinati alla ricerca, ma anche confermando la scelta di premiare la ricerca di qualità attraverso la promozione di grants, al pari delle maggiori agenzie nazionali ed europee. «Non è da tutti i centri di ricerca poter contare su risorse così ingenti per sviluppare progetti di alta valenza. È la dimostrazione di come la Città della Speranza stia lavorando nella giusta direzione e la strategia della nuova governance stia funzionando al meglio», afferma la professoressa Antonella Viola, direttrice scientifica di Irp. Che, a proposito dei progetti selezionati, aggiunge: «Sono tutti volti all’innovazione e ad esplorare nuove frontiere dalla ricerca clinica pediatrica. In tal senso, sono high risk - high gain, ossia rischiosi ma, se avranno successo, potranno generare nuove terapie e fare davvero la differenza dal punto di vista clinico». Ne è un esempio il progetto condotto in sinergia tra la stessa professoressa Viola, la professoressa Alessandra Biffi e la dottoressa Martina Pigazzi, che permetterà di sviluppare a Padova, per la prima volta, nuove tecnologie per l’immunoterapia delle leucemie infantili.

I progetti vincitori

I 13 progetti vincitori, che saranno approfonditi di qui alla fine del 2020, sono così distribuiti nelle seguenti categorie:

1. My First Irp Grant: consentirà a due ricercatrici under 35 di consolidare la propria formazione scientifica in un contesto internazionale per almeno un anno (assegnati complessivamente 170mila euro);

2. Consolidator Irp Grant: permetterà a quattro principal investigator under 45 di rafforzare la propria autonomia e di promuovere la ricerca di eccellenza (assegnati complessivamente 488mila euro);

3. Synergy Irp Grant: favorirà la collaborazione tra i componenti di quattro gruppi di ricerca su altrettanti progetti innovativi (assegnato complessivamente 1 milione 087mila euro);

4. Advanced Diagnostics: consentirà di sviluppare tre progetti di diagnostica avanzata in ambito pediatrico (assegnati complessivamente 255mila euro).

Altri due progetti sulle leucemie e i linfomi pediatrici, partiti anch’essi l’1 gennaio, beneficiano invece di un finanziamento Airc di 983.600 euro totale (categorie Investigator e My First Grant), mentre un terzo ha ottenuto una borsa di studio del valore di 28.500 euro dalla Fondazione Umberto Veronesi, in memoria di Maurizio De Col. A febbraio, invece, partirà un progetto di ingegneria tissutale finanziato tramite il bando Uni-Impresa (80mila euro per metà erogati dall’Università di Padova e per metà da Irp).

La sfida

L’attivazione e la partecipazione a bandi di ricerca competitivi è proprio uno degli aspetti positivi valorizzati dallo Scientific Advisory Board (Sab) nella relazione finale della visita in Irp tenutasi il 10 e 11 dicembre scorsi, assieme alla visione strategica di dotare il centro di facilities, alla coesistenza di attività cliniche per favorire la ricerca traslazionale, al dialogo con il mondo accademico, allo spazio di crescita professionale offerto ai giovani ricercatori, alla divulgazione scientifica. Una visione, questa, giudicata molto positiva e che ha tutte le caratteristiche per essere ulteriormente potenziata: «La sfida del progetto di Irp è certamente ambiziosa ma di grande rilevanza non solo nel contesto specificatamente pediatrico ma anche come modello di sviluppo della ricerca in campo biomedico e accademico», scrivono il prof. Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca; la prof.ssa Ilaria Capua, direttrice del progetto “One Health” all’Università della Florida; il prof. Lorenzo Moretta, direttore del Dipartimento di immunologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Vincente, dunque, si è rivelata la scelta di affidare la direzione scientifica alla prof.ssa Antonella Viola nel settembre 2017. «La Direzione Scientifica – osservano infatti gli esperti – si è posta con grande dedizione e professionalità nel favorire il networking tra le diverse unità di ricerca, condizione per poter progressivamente definire le scelte strategiche di sviluppo di Irp. Il Sab, nel complimentarsi per le capacità ed i risultati raggiunti, invita il CdA a dare ulteriore spazio alle idee ed alle scelte programmatiche della dott.ssa Viola in modo che possa rafforzare sia elementi di relazione, appartenenza e di condivisione di una mission, ma anche di competitività internazionale e leadership scientifica».

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