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Cronaca Cittadella

Prostituzione sulla strada regionale 53 "Postumia": organizzazione disarticolata

I carabinieri della compagnia di Cittadella hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 albanesi e un italiano dediti a reclutamento di giovani donne

I carabinieri della compagnia di Cittadella, al termine di una prolungata attività d’indagine, hanno disarticolato un’organizzazione criminale italo-albanese dedita a reclutamento di giovani donne da avviare nel mercato della prostituzione.

ARRESTI. Alle prime ore dell'alba di mercoledì, i militari hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del tribunale di Padova nei confronti di sei albanesi e di un italiano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di sfruttamento, reclutamento, induzione favoreggiamento alla prostituzione, estorsione e furti aggravati in abitazione. In manette sono finiti: H.V., 46 anni, albanese in Italia senza fissa dimora; L.P., 49 anni, italiano residente a Castelfranco Veneto (Treviso); S.M., 38 anni, albanese in Italia senza fissa dimora. Altri quattro albanesi sono attivamente ricercati sul territotio nazionale ed estero. Contestualmente, sono state deferite altre 11 persone.

L'OPERAZIONE DEI CARABINIERI: IL VIDEO

PROSTITUZIONE SULLA "POSTUMIA". L'operazione si è svolta tra Castello di Godego (Treviso), Santa Giustina in Colle e Cittadella, e si è sviluppata, oltre che attraverso i tradizionali sistemi di osservazione, controllo e pedinamento, anche tramite foto, video e altri mezzi tecnici. L'attività, coordinata dal sostituto procuratore Roberto Piccione, è partita a novembre 2015 e trae origine dall'attenzione al diffuso fenomeno della prostituzione lungo la strada Regionale 53 "Postumia" da parte della stazione dei carabinieri di San Martino di Lupari.

OTTOBRE 2012. Una primo risutato, i carabinieri di San Martino lo ottennero nell'ottobre 2012, quando venne deferita in stato di libertà una cittadina albanese, accusata di avere controllato, diretto e amministrato una casa di prostituzione sulla sr 53, partecipando attivamente al meretricio, oltre ad averlo favorito e sfruttato. In quell'occasione, l'abitazione usata per gli incontri fu sottoposta a sequestro preventivo.

AGOSTO 2013. Sempre il personale della stazione di San Martino di Lupari, nell'agosto 2013, raccolse elementi per denunciare altri due italiani per favoreggiamento della prostituzione. 

L'INTERVISTA AL COMANDANTE SACCOMANNO: IL VIDEO

PROSTITUZIONE SULLA POSTUMIA. L'indagine, che rappresenta la conclusione di un'attività investigativa più articolata, convenzionalmente denominata "sr53", ha consentito di scompaginare un importante gruppo criminale diviso in due fazioni, facenti capo, rispettivamente, a Padova e a Treviso: cinque o sei ragazze erano sotto una maîtresse, altre tre appartenevano, invece, alla consorteria opposta di P.L., del sodalizio trevigiano, e non vedevano di buon occhio la concorreza sleale delle prime, che praticavano sesso non protetto. Considerato che alle ragazze venivano chiesti 20 euro al giorno per occupare una piazzola, e che, in media, le prostitute erano 5, gli sfruttatori prendevano circa 100 euro a giornata. È da accertare se percepissero anche una percentuale sugli incassi delle donne (le tariffe per una prestazione si aggiravano intorno ai 30-40 euro; i clienti avevano in media tra i 50 e i 70 anni). Le donne reclutate, per lo più di nazionalità albanese e soggette a continui turn over, erano presenti, oltre che di notte, anche nelle ore pomeridiane, tant'è che il fenomeno ha finito con l'esasperare i residenti della zona: l'attività, infatti, pur essendo concentrata su 500 metri di strada, avveniva su un tratto sul quale affacciano abitazioni, inoltre, la regionale è costeggiata da vicoli chiusi dove le donne si appartavano con i clienti a qualsiasi ora del giorno.

FURTI IN ABITAZIONE. Nel corso del blitz, sono stati eseguiti anche 4 decreti di perquisizione domiciliari che hanno portato al rinvenimento di materiale probatorio a supporto delle indagini e di gran parte del bottino relativo a furti in abitazione commessi tra gennaio e marzo a Villa del Conte, Santa Giustina in Colle, San Martino di Lupari e San Giorgio delle Pertiche, per un valore complessivo di 10mila euro. 

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