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Cronaca

Prostituzione, multe anche alle "lucciole" e confisca degli incassi

Il sindaco di Padova ha firmato un'ordinanza che vieta di "sostare sul suolo pubblico in atteggiamento che inequivocabilmente connoti l'attività di meretricio". Aspre sanzioni fino a 500 euro e sequestro dei proventi

Si inaspriscono i provvedimenti di contrasto alla prostituzione nella città di Padova. Il sindaco Massimo Bitonci ha firmato una nuova ordinanza che prevede il divieto per chiunque di "sostare sul suolo pubblico in atteggiamento che inequivocabilmente connoti l'attività di meretricio". Alle sanzioni, già previste, nei confronti dei "clienti" delle prostitute e delle stesse "lucciole" vestite con "abiti indecenti", si aggiungono pesanti multe, fino a 500 euro, anche per chi fornisce la prestazione sessuale a pagamento, oltre all'applicazione della confisca dell'eventuale provento dell'attività di prostituzione.

I DIVIETI. In particolare, il testo dell'ordinanza, firmata venerdì, vieta "l'attività di prostituzione su strada che, per le circostanze, le modalità e le forme in cui si svolge, offenda la pubblica decenza". Inoltre in tutto il territorio comunale non si potrà fermare l'auto  per "concordare prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano palesemente l'attività di prostituzione". Divieto quindi, anche solo di fermata, fatta eccezione per associazioni ed istituzioni che svolgano attività di solidarietà e mezzi di soccorso e pronto intervento.

GLI OBIETTIVI. Oltre al decoro urbano e alla pubblica sicurezza l'ordinanza intende colpire un fenomeno collegato alla "commissione di gravi reati quali l'induzione, lo sfruttamento, il favoreggiamento e l'agevolazione" della prostituzione "anche di ragazze minorenni".

MULTE E SEQUESTRO DEGLI INCASSI. Il provvedimento, che resterà in vigore fino al 30 settembre 2015, prevede quindi sanzioni fino a 500 euro per clienti e lucciole, oltre al sequestro "del denaro eventualmente corrisposto alla prostituta quale corrispettivo della prestazione sessuale".

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