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Cronaca

"Lucciola" ricorre contro ordinanza prostituzione sindaco: Tar respinge

Il Tribunale amministrativo regionale del Veneto ha dichiarato improcedibile il ricorso che chiedeva la sospensione del provvedimento, giudicandola illegittima per violazione di legge ed eccesso di potere

Nulla da fare per la "lucciola" che il mese scorso aveva portato in Tribunale l'ordinanza anti-prostituzione emanata a febbraio dal sindaco di Padova Massimo Bitonci. I magistrati hanno dichiarato improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

LA VICENDA. La donna chiedeva l’annullamento dell’ordinanza sindacale n. 5, adottata il 27 febbraio 2015 e dei verbali di accertamento di violazione amministrativa dell’8 e del 14 marzo scorsi. I giudici della Terza sezione del Tar hanno considerato che l’ordinanza impugnata risultava trasfusa nel Regolamento comunale di polizia urbana, in particolare con riferimento agli articoli 23 e 11 del regolamento stesso.

UNICO RICORSO. "Ritengo opportuno sottolineare che si tratta dell'unico ricorso presentato contro l'ordinanza in oggetto - spiega l’assessore all’Avvocatura civica Matteo Cavatton - e che il potere ordinatorio esercitato dal sindaco in svariate questioni, stia sempre più spesso dimostrando non soltanto la sua efficacia nell'intervenire per risolvere le situazioni di degrado presente in città, ma anche di poter resistere ed essere considerato legittimo una volta sottoposto al vaglio dell'autorità giudicante".

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