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Cronaca Selvazzano Dentro

La protesta di una mamma: «Mi impediscono di vedere mio figlio»

Khady, 29 anni, residente a Selvazzano Dentro, è madre di altri tre bimbi di 6,5 e 2 anni. La donna aveva affidato il figlio più grande, di 8 anni, ad una famiglia di Padernello di Paese con cui è nato un contenzioso su cui dovrà pronunciarsi il tribunale per i minori di Venezia. Non esisterebbe infatti nessuna ordinanza di un giudice che permetterebbe ai trevigiani di tenere il piccolo

Nella mattinata di oggi, mercoledì 6 luglio, si è presentata di fronte alla sede di un'azienda di Castelfranco Veneto, accompagnata dal padre Abdoulaye, per manifestare tutta la sua disperazione e far sentire la sua voce, finora inascoltata. Khady, 29 anni, è originaria del Benin e vive da anni a Selvazzano Dentro. La donna è madre di ben quattro figli di 2, 5, 6 e 8 anni (ne festeggerà 9 il prossimo 13 agosto). Il più grande vive con una famiglia di Padernello di Paese e dallo scorso mese di dicembre la donna non può più vederlo o riabbracciarlo e lui non ha la possibilità di incontrare i fratellini.

Khady

Questa famiglia, mesi addietro, si sarebbe offerta di dare ospitalità al piccolo ma non esisterebbe nessuna ordinanza di un giudice che abbia stabilito un vero e proprio affidamento. C'è soltanto un accordo scritto, messo nero su bianco e sotttoscritto dalle parti, che prevede che il piccolo dovesse tornare dalla madre durante i week end e trascorrere invece la settimana con la famiglia trevigiana. Khady si è convinta a firmare perchè sarebbe stato prospettato al figlioletto un futuro sereno e perchè in forte difficoltà. Da sei mesi però la 29enne non può più vedere il figlio: le sarebbe impedito. Ne è sorto un contenzioso a colpi di carte bollate (coinvolti anche i servizi sociali del Comune di Selvazzano che stanno seguendo la vicenda) su cui dovrà pronunciarsi ora il tribunale per i minori di Venezia. Khady, assistita dall'avvocato Caterina Barbiero, ha intrapreso una vera e propria battaglia contro quello che reputa un grande inganno, teso a volerne distruggerne la reputazione, ad infangarla, per vedersi portare via il bambino. La 29enne ha manifestato di fronte all'azienda con un cartello: uno dei dirigenti è infatti il padre affidatario del bimbo di Khady. Sul posto, per cercare di calmare gli animi, sono dovuti intervenire anche i carabinieri ma la protesta della 29enne proseguirà anche nei prossimi giorni.

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