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Cronaca

Lavoro: intesa per le pari opportunità di accesso e tutela della genitorialità

Il protocollo è stato firmato tra la Regione Veneto e l'ispettorato interregionale del lavoro: verranno incrociati i dati delle banche e ci sarà il monitoraggio delle dimissioni

Pari opportunità di accesso nei luoghi di lavoro, contrasto alle discriminazioni di genere, tutela del ruolo genitoriale dei lavoratori, che siano mamme o papà, sono gli obiettivi del Protocollo di intesa quinquennale firmato oggi in Regione tra la consigliera regionale di parità, Sandra Miotto (organo ministeriale e capofila delle rete territoriale delle consigliere di parità) e l’ispettorato interregionale per il lavoro, rappresentato dal suo dirigente Stefano Marconi, alla presenza dell’assessore veneto al lavoro, Elena Donazzan.

Il patto

Il patto tra consigliere di parità e ispettori del lavoro non si limita all’interscambio di segnalazioni, in particolare quelle relative alle dimissioni o risoluzioni consensuali delle lavoratrici/madri, e  di comunicazioni tempestive su eventuali situazioni discriminatorie nei luoghi di lavoro; ma prevede una pianificazione di lavoro e scambi tra Consigliera di parità, Ispettorato del lavoro e Regione Veneto in materia di informazione, formazione, scambio di buone prassi, concertazione di interventi mirati, dentro e fuori i luoghi di lavoro, collaborazione con le associazioni sindacali e datoriali per promuovere una cultura della reciprocità, del rispetto, della valorizzazione della genitorialità anche in azienda. «Il valore aggiunto – ha dichiarato l’assessore Donazzan –della nuova intesa quinquennale, che aggiorna la collaborazione in essere ormai da oltre dieci anni tra ufficio territoriale del Ministero del lavoro per la parità, Ispettorato del lavoro e Regione, sta nella collaborazione coordinata e coerente. Quando le banche dati e i diversi uffici preposti riescono a dialogare tra loro, gli strumenti di prevenzione, vigilanza e controllo funzionano».

La condivisione

«I primi frutti del protocollo – spiega la consigliera regionale di parità – saranno la condivisione delle banche dati e  il vademecum (di prossima divulgazione) sui diritti e doveri dei lavoratori e delle lavoratrici  e delle aziende in materia di accesso al lavoro e tutela della genitorialità. Il Veneto registra un tasso di occupazione femminile del 58 per cento, superiore di 10 punti alla media nazionale, e una significativa e progressiva conquista, da parte delle donne, di posizioni apicali Tuttavia i problemi di accesso delle donne al mondo del lavoro permangono,  a cominciare da una corretta conoscenza delle norme e degli istituti. Ci interessa, ad esempio,  mettere sotto i riflettori il fenomeno delle dimissioni volontarie: d’ora in poi, nei casi sospetti, l’Ispettorato del lavoro potrà chiederà anche l’intervento delle consigliere territoriali di parità per verificare le effettive motivazioni della chiusura volontaria del rapporto».

Intelligence

«Il protocollo rappresenta anche uno strumento di "intelligence" – ha rilevato il direttore dell’Ispettorato interregionale del lavoro – per far emergere eventuali anomalie e irregolarità, non solo nelle dimissioni, ma anche nell’applicazione della normativa relativa alla tutela della maternità, ai congedi parentali, ai contratti certificati, e soprattutto per promuovere informazioni qualificate e buone prassi per favorire la parità di accesso al mondo del lavoro. Nel corso del 2017 in Veneto sono state riscontrate 37 violazioni riconducibili a mancata fruizione di congedi, riposi, permessi legati alla gestazione o alle cure dei figli, mancata erogazione dei trattamenti economici per le assenze dovute  alla cura dei figli».

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