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Cronaca Stazione / Via Fra' Paolo Sarpi

Radar Festival dice addio a Padova "Comune ha deciso di eliminarci"

Gli organizzatori della kermesse tenutasi dal 23 al 26 luglio al Parco delle Mura in via Fra' Paolo Sarpi puntano il dito contro l'amministrazione dopo il blitz della polizia locale che ha contestato permessi e licenza

Dal 23 al 26 luglio, al Parco delle Mura in via Fra’ Paolo Sarpi a Padova, si è tenuta la quarta edizione del "Radar Festival": 30 band provenienti da Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Italia. Tra i nomi di punta: Calexico, Mount Kimbie, Lali Puna, Tycho, Calibro 35, Dente e I Cani.

DECIBEL. Residenti imbufaliti hanno segnalato un eccesso di decibel e venerdì sera è scattato il blitz della polizia locale. Contestata la mancanza di agibilità, di licenza e impianti non a norma. Gli organizzatori però non ci stanno e, in un lungo comunicato, ribattono di aver "tenuto in massimo conto il limite degli orari e dei volumi di immissione sonora imposti dal settore Ambiente del Comune. Tutti i concerti hanno rigorosamente rispettato il coprifuoco della mezzanotte e i limiti di decibel".

AUTORIZZAZIONI. Per quanto riguarda le autorizzazioni per lo svolgimento del Festival, preannunciando di far valere le proprie ragioni in via giudiziale, gli organizzatori inoltre precisano che "tutte le valutazioni preliminari erano risultate favorevoli, l'Amministrazione era informata ed aveva autorizzato ogni singolo dettaglio della manifestazione, ad eccezione della direzione artistica a carico esclusivo di Radar Live Srl. Solo a lavori già in corso, l'amministrazione ha completamente mutato il proprio precedente indirizzo, arrivando a chiedere dal settore Ambiente che il palco venisse orientato diversamente dopo il suo montaggio in conformità alla perizia fonometrica ed al progetto preliminarmente approvato dalla Commissione Comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo il 9 luglio. Lo stesso organo, inspiegabilmente, ha cambiato idea e deciso che quanto era legittimo ed autorizzabile quindici giorni prima, non lo era più solo quindici giorni dopo".

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RADAR FESTIVAL, PADOVA ADDIO. "Crediamo che ogni cittadino capisca, anche senza essere un imprenditore, cosa significhi per un'attività che ha dato lavoro a circa 25 persone, oltre ai fornitori, vedersi cambiare le carte in tavola (senza motivazioni che si possano condividere) con la negazione delle autorizzazioni a Festival già iniziato, il cui costo per la sola parte artistica è di circa 75mila euro. Questo genere di approccio fa sorgere il dubbio che esista un disegno politico dell'Amministrazione di ridurre gli spazi di cultura ed assoggettarli e concederli unicamente ad iniziative gradite politicamente alla stessa, nonostante negli anni l'organizzazione si sia impegnata con successo a creare un movimento e un interesse culturale di sicura utilità per l'intera comunità padovana e non solo, dando contemporaneamente spazio a realtà musicali del territorio e a realtà di livello nazionale e internazionale, senza alcuna particolare connotazione politica. Radar Live Srl, avendo fatto tesoro dell'infausta esperienza di quest'anno, tiene a sottolineare che questa appena trascorsa è stata l'ultima edizione del Radar Festival all'interno del Comune di Padova - concludono i promotori - per l'impossibilità manifesta di instaurare una collaborazione aperta, costruttiva e scevra di pregiudizi con l'amministrazione stessa, nonostante i numeri di questa quarta edizione parlino di oltre 3.500 presenze complessive nell'arco del Festival, che rendono l'organizzazione fiera degli sforzi profusi e dei risultati raggiunti".

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