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Cronaca

Padova scartata, Manchester vince duello finale per il mega-telescopio Il rettore: "Una forzatura politica"

Non sarà il castello dei Carraresi ad ospitare il più imponente progetto di astronomia e astrofisica mai realizzato, Ska (Square Kilometer Array). Mercoledì 29 aprile la scelta finale è ricaduta sulla città britannica

Sarà Manchester - e non Padova - ad avere il privilegio di ospitare il quartier generale di Ska (Square Kilometer Array), il più grande radiotelescopio al mondo. Si tratta di un ruolo prestigioso, che significa coordinare uno dei più imponenti progetti mai realizzati nel campo della ricerca in astronomia e astrofisica: migliaia di antenne e milioni di ricevitori radio dal Sudafrica all'Australia occidentale. Fino all'ultimo la città del Santo era stata data per favorita. Ma le cose sono andate diveramente.

RETTORE: "UNA SCELTA POLITICA". A comunicarlo, non senza polemiche, è proprio il rettore dell'università di Padova, Giuseppe Zaccaria: "Di fronte alla notizia pervenuta da Manchester del risultato della votazione relativa al progetto Ska non si può che esprimere amarezza e sconcerto. Per ben tre volte entrando nel merito scientifico della proposta il panel di esperti ha ribadito la preferenza per Padova, riconoscendo la qualità della Scuola Fisica ed Astronomica padovana e la bontà del progetto culturale - ha sottolineato il rettore - quando però la scienza è uscita dalla stanza dei bottoni e nella stanza è entrata la politica, una logica esclusivamente di tipo politico-diplomatico ha preso il sopravvento e, diciamo pure la verità, con qualche non piccola forzatura, ha sancito la scelta per Manchester. È evidente che sul piano del rapporto tra gli Stati - ha commentato con amarezza Zaccaria - l’aspetto scientifico e culturale passa in secondo ordine e che si accede ad un livello di relazioni sul quale non siamo in grado di intervenire. Rimane però doveroso esprimere la gratitudine al primo ministro Matteo Renzi e al Governo italiano - ha concluso - che hanno giocato questa partita con grande serietà e consapevolezza della rilevanza strategica della posta in gioco".

SKA. Undici i paesi che hanno deciso di cofinanziare la Ska Organization (Skao): Australia, Canada, Cina, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito. A questi si uniscono altri Stati-partner minori. Solo la prima fase del progetto, il cui termine è previsto per il 2023, avrebbe un costo di circa un miliardo di euro. A seguire, è prevista una seconda fase (da chiudere entro il 2030), i cui costi sarebbero destinati ad aumentare di molto. Ska in Italia è coordinato e rappresentato da Inaf, l’Istituto nazionale di Astrofisica, con l’università di Padova come partner fondamentale.

PADOVA FAVORITA. Ebbene, il centro operativo di questo imponente progetto internazionale sembrava dovesse essere proprio Padova. Già il 5 marzo la partita sembrava essersi conclusa a favore della città in cui insegnò Galileo Galilei. Una commissione internazionale era stata arruolata per decretare, tra la proposta italiana (Padova, appunto, con il castello dei Carraresi) e quella inglese di Manchester (cui attualmente fa capo la sede provvisoria, ospitata dal Jodrell Bank Observatory), la sede più adatta. E la scelta pareva essere ricaduta proprio sulla città del Santo. Gli esperti, infatti, avevano stabilito la superiorità della proposta italiana, più vicina ai criteri richiesti rispetto a quella del Regno Unito.

LE "PRESSIONI" DELLA GRAN BRETAGNA. Erano state tuttavia le "pressioni" della Gran Bretagna a mettere "i bastoni tra le ruote". Il paese britannico aveva paventato anche l'ipotesi di sganciarsi dal consorzio di stati membri qualora la scelta definitiva non fosse ricaduta su Manchester. Tutto era stato quindi rimesso in discussione e ai due Paesi era stato chiesto di presentare una relaziona aggiuntiva entro il 20 marzo. Il giorno del giudizio era stato fissato per mercoledì 29 aprile, quando i rappresentanti degli 11 governi interessati al progetto sono stati chiamati a decretare il vincitore assoluto di questo duello.

PADOVA. Niente da fare per Padova, che aveva messo a disposizione, per ospitare il quartier generale di Ska, un’ala del castello dei Carraresi, proprio di fianco alla Specola, lo storico osservatorio settecentesco. "La presenza al Castello del centro di coordinamento di Ska - aveva spiegato Massimo Turatto, direttore dell’Osservatorio astronomico di Padova - comporterebbe la presenza di uno staff permanente, composto da almeno un centinaio di scienziati da tutto il mondo e il rafforzamento della comunità internazionale di astronomi che da molti anni gravita intorno all’ateneo padovano e ai suoi studiosi. Anche l’indotto, per un progetto di tali dimensioni, potrebbe essere di grande rilevanza: molte imprese del territorio potrebbero essere chiamate a cooperare nella progettazione, se non nella realizzazione, di componenti della strumentazione". Ma il progetto padovano è stato scartato.

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