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Cronaca

Avevano rapinato una coppia di anziani in casa: tre arresti

Il fatto è avvenuto in provincia di Treviso ma i carabinieri hanno scoperto che il materiale necessario alla rapina è stato acquistato in un negozio del Padovano

I carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Treviso, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa nei confronti di tre persone (due di nazionalità albanese ed un italiano, tutti tra i 30 ed i 45 anni) ritenute gravemente indiziate, in concorso tra loro e a vario titolo, dei reati di rapina aggravata in abitazione e porto di armi o oggetti atti a offendere, mentre un quarto soggetto, di nazionalità albanese, risulta indagato nel medesimo procedimento penale. I malviventi avevano preso il necessario per la rapina in un negozio in provincia di Padova. Lo scrive TrevisoToday.

La rapina

Le indagini sono partite a seguito della rapina avvenuta nella tarda serata del 9 agosto 2021 ad Altivole (Treviso) quando tre individui, armati di coltello e a volto coperto, approfittando dell’apertura di alcune finestre, avevano fatto irruzione nell’abitazione di due coniugi 81enni, Giuseppe e Dina Dal Bello sorpresi mentre erano a dormire e minacciati, sottraendo loro circa 4mila euro di risparmi che la coppia teneva in camera da letto. Grazie alle prime testimonianze raccolte, già nella nottata era stata individuata dai militari dell’Arma una Mercedes classe E con targa albanese, semi nascosta nella vegetazione in zona campestre a qualche centinaio di metri dall’abitazione rapinata lungo la via di fuga probabilmente utilizzata dai ladri, ovvero via Madonnetta. Proprio partendo dai riscontri raccolti, i carabinieri della Castellana, con la collaborazione dei colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche di Parma, sono poi riusciti a raccogliere gravi elementi indiziari che hanno ricondotto l’auto ai soggetti che avevano compiuto la rapina in danno della coppia di pensionati. Un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione dei residenti che avevano visto i ladri fuggire dopo il colpo.

Le indagini

Inoltre, in questi mesi è anche stato individuato l’esercizio commerciale in provincia di Padova dove la sera della rapina erano stati acquistati capi di abbigliamento, calze, guanti e utensili in parte rinvenuti proprio nei paraggi del luogo di sosta della Mercedes, di cui è stato pure ricostruito dagli inquirenti il verosimile itinerario nelle fasi precedenti alla commissione della rapina: la partenza dal casertano e la tappa al negozio del padovano per acquistare il materiale necessario per la materiale esecuzione del reato. Dagli elementi raccolti durante le indagini sin qui compiute è stato perciò ipotizzato come il soggetto italiano sia stato il basista della rapina, essendo lontano parente della coppia (tanto da conoscere l'esistenza dei 4mila euro in contanti presenti in casa) e contatti con gli indagati, prevalentemente dimoranti nella zona di Caserta in Campania, proprio in concomitanza con le fasi preparatorie della commissione del reato. Secondo quanto emerso, il basista sarebbe stato indebitato e per questo avrebbe pensato al colpo. Nel dettaglio, il soggetto italiano è stato rintracciato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, mentre ad uno dei due soggetti albanesi, già detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Vasto (CH), è stata notificata la presente misura custodiale. Infine il terzo soggetto, resosi nel frattempo irreperibile, è tutt’ora attivamente ricercato. 

Le parole di Zaia

“È intollerabile che una coppia di anziani soli e indifesi venga rapinata nella propria abitazione. Per questo tributo un grande plauso al nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Treviso per un’operazione condotta in modo impeccabile, che consegna alla giustizia chi si macchia di simili reati”. Con queste parole il presidente della Regione Luca Zaia ha commentato l’operazione portata a termine dai carabinieri di Treviso. “La sicurezza è uno dei capisaldi di una società civile che i Veneti non vogliono venga messo in discussione – conclude il governatore -. Con questa operazione, cui va dato merito al Comando dei carabinieri di Treviso, le forze dell’odine hanno dato prova di essere un solido presidio a tutela dei cittadini”.

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