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Cronaca Sacra Famiglia / Via Savona

Rapinatore minore in banca ferì dipendente puntandole un coltello alla gola: arrestato

Il colpo lo scorso febbraio alla Antonveneta di via Savona, alla Sacra Famiglia. In manette un giovane trasfertista catanese. Entrato per primo, aveva agito a volto scoperto, contando sul fatto di essere incensurato e non padovano

Per sbloccare la bussola della banca e far entrare anche il complice aveva puntato un coltello alla gola di una dipendente, ferendola al collo. Entrato per primo, aveva agito a volto scoperto, contando sul fatto di essere incensurato e non padovano e si era impossessato di una cospicua somma di denaro. Come un bandito esperto. All'anagrafe, però, era ancora minorenne.

IL VIDEO: Rapinatori in azione

LE INDAGINI. I fatti risalgono allo scorso 17 febbraio, ai danni della filiale della Antonveneta di via Savona, alla Sacra Famiglia. La polizia di Padova, a seguito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore del Tribunale dei minori di Venezia, Alina Rossato, ha arrestato il giovane italiano, di origini siciliane, trasfertista, responsabile della cruenta rapina aggravata. Gli investigatori della squadra Mobile euganea sono riusciti a risalire alla sua identità e a ricostruire le dinamiche, i trucchi e gli spostamenti. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal gip del Tribunale dei minori di Venezia, Alessandra Maurizio, è stato eseguito martedì dalla questura di Padova con i colleghi di Catania.

"SPREGIUDICATEZZA DA VETERANO". Residente nel difficile quartiere di San Cristoforo, dove martedì il suo arresto ha creato non poco scompiglio, il giovane, che ha compiuto 18 anni lo scorso aprile, nell'ordinanza che lo ha portato alla casa circondariale minorile di Catania Bicocca, viene descritto per aver agito con la "spregiudicatezza di un veterano". Con calma fredda è stato lui, seppure più giovane, a dettare i tempi dell'azione al complice, più grande. 5 minuti, questa la durata della rapina. Al momento della loro irruzione in banca, per una frazione di secondo, sono rimasti all'esterno una madre con il suo bimbo, che stavano per entrare nella filiale, ma che da fuori hanno assistito alla scena, tornando poi utili testimoni per dare un volto agli autori. Indispensabili le immagini delle telecamere di videosorveglianza che, tramite comparazioni fotografiche e una consulenza antropologica, hanno portato dritte al giovanissimo catanese. Indagini sono invece ancora in corso per risalire al complice. Non è poi esclusa dagli inquirenti la presenza di un terzo "socio", che probabilmente attendeva i primi due all'esterno, con un mezzo pronto per la fuga.

TRASFERTISTI CATANESI. Quella di batterie di trasfertisti catanesi che salgono al nord per mettere a segno colpi è ormai un fenomeno molto attenzionato dalla questura di Padova, città dove sono presenti appoggi logistici, spesso da parte di compaesani. Chi realizza i colpi, però, solitamente prende il treno, commette il reato e ritorna a casa. È di questi giorni l'arresto, da parte della polizia di Rovigo, di un altro giovane catanese, autore di un'altra rapina simile commessa a giugno nella Bassa padovana, a Boara Pisani.

IL VIDEO DEI RAPINATORI IN AZIONE:

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