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Cronaca Torre / Via Madonna del Rosario

Aveva terrorizzato due giovani con una pistola: ora è in arresto

Tradito da uno smartphone il rapinatore che aveva minacciato con una pistola due ragazze a Ponte di Brenta: è un tunisino ventinovenne

A distanza di due mesi dall’episodio che ha sconvolto due ventenni in via Madonna del Rosario a Ponte di Brenta, i carabinieri hanno identificato e arrestato il responsabile della rapina violenta, scovato durante un controllo alla Stanga. Si tratta di un tunisino di 29 anni clandestino e senza fissa dimora, già noto alle forze di polizia per alcuni precedenti di polizia in materia di stupefacenti.

I FATTI. Come in un film, solo che al posto di un parcheggio sotterraneo di qualche città americana, c’è la via di un tranquillo quartiere padovano. Qui, in via Madonna del Rosario, la notte fra il 29 e il 30 marzo, due ragazze ventenni escono da un pub e si dirigono verso la loro automobile. Non appena sul mezzo, un individuo sale sul sedile posteriore puntando una pistola semiautomatica alla tempia della guidatrice e tirandole violentemente i capelli. Dopo averle minacciate in uno stentato italiano e con un accento tendente al francese, tipico di alcuni nordafricani, si fa consegnare i loro gioielli del valore di quasi mille euro, strappando poi dalla mano della passeggera il telefono cellulare. Una delle due vittime riesce a fuggire ed a chiamare i soccorsi, mentre il magrebino, evidentemente intenzionato a fuggire col veicolo, s’impossessa delle sue chiavi, che vengono nuovamente riacquisite con un gesto repentino dall’altra giovane, che, grazie alla sua reazione, ne causa l’immediata fuga attraverso le strade adiacenti.

A. Mohamed-3L’ARRESTO. Sabato scorso, durante un’attività di controllo della zona Stanga, dove erano stati segnalati alcuni furti sui veicoli in sosta, i carabinieri hanno controllato un giovane tunisino che girava a piedi. Apparso fin da subito nervoso e reticente, a seguito di una perquisizione è risultato in possesso di uno smartphone, di cui non sapeva giustificare la provenienza, che ha destato immediatamente dei sospetti, in quanto la sua rubrica conteneva interamente nomi italiani ed altri indicanti riferimenti come “palestra” o “casa”. Quindi i militari hanno contattato il numero registrato sotto “casa” e a rispondere in orario notturno è stato il padre di una della due ragazze rapinate. Successivi e maggiori approfonditi accertamenti sul soggetto hanno permesso d’identificare il malvivente in Mohamed A., riconosciuto con estrema certezza dalle vittime della rapina. Sottoposto a fermo d’indiziato di delitto, il malvivente è stato condotto in carcere, in attesa di giudizio.

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