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Cronaca Sacra Famiglia / Piazza Napoli

Il Dna inchioda il rapinatore seriale Le sue tracce in almeno tre colpi

Dopo la confessione della rapina in via San Biagio, le analisi hanno rintracciato il codice genetico di Pierluigi C. sulla borsetta della badante aggredita in piazza Napoli e su quella della pensionata colpita in via Tirana

È in carcere dal 7 novembre scorso, ma da quando l'hanno preso ha perseverato nel negare le sue responsabilità ammettendo di essere l'autore di un unico colpo, l'ultimo in ordine di tempo, quello avvenuto in via San Biagio due giorni prima ai danni di un 72enne. Gli investigatori non gli hanno mai creduto, e adesso - come riportano i quotidiani locali - a inchiodare il rapinatore seriale che per un mese ha seminato il panico a Padova, arrivano le prove inconfutabili emerse dall'analisi del Dna rintracciato sulle borse appartenenti ad altre due vittime: quella della badante aggredita in piazza Napoli, e quella della pensionata colpita in via Tirana, su entrambe la biologa dell'Istituto di medicina legale dell'università incaricata delle analisi ha rilevato tracce del codice genetico del pregiudicato cremonese. Salgono quindi a tre le rapine attribuibili con certezza al 52enne Pierluigi C.

IL FERMO: Polizia blocca un 52enne - LE INDAGINI: Polizia a caccia di indizi per attribuire tutti i colpi al femato - UN'UNICA CONFESSIONE: Il rapinatore resta incarcere ma nega gli altri colpi - TUTTE LE RAPINE: 5 novembre - 29 ottobre - 25 ottobre - 12 ottobre - 7 ottobre - 5 ottobre - IL VIDEO: Le telecamere riprendono il rapinatore mentre precede una delle vittime - IL COMMENTO DEL SINDACO ROSSI: "A Padova non c'è spazio per l'impunità"

L'INCHIESTA SI ARRICCHISCE DI ULTERIORI INDIZI. Altri elementi stanno smontando la tesi dell'arrestato, che aveva dichiarato di aver usato per l'aggressione di via San Biagio un bastone poi gettato da un argine, un modo per tentare di smarcarsi dagli altri episodi nei quali le vittime erano state aggredite con un sasso. Anche in questo caso a smontare la versione del rapinatore concorrono le tracce di Dna trovate sul sasso rinvenuto e sequestrato dalla polizia vicino a via San Biagio. Ma le indagini non stanno trascurando nessuno dei sei agguati della stessa matrice registrati in città. Sotto la lente le ferite riportate da tutti i malcapitati che, una volta analizzate, potrebbero fornire ulteriori elementi utili a stringere il cerchio intorno allo stesso autore.

SI VALUTA ANCHE L'ACCUSA DI TENTATO OMICIDIO. La perizia medico legale sul grave trauma riportato dalla cinquantenne colpita alla nuca il 12 ottobre scorso a Ponte di Brenta segnerà inoltre un altro passo chiave dell'inchiesta, in base ai risultati infatti si valuterà se vi siano gli estremi per contestare al rapinatore seriale anche il tentato omicidio.

Rapinatore seriale, le foto della polizia

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