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Cronaca Vigodarzere

Rapine e furti nel Nordest da campi nomadi di Vigodarzere e Padova

La polizia e i carabinieri di Trento hanno smantellato un'associazione per delinquere, interamente composta da italiani sinti, dedita a colpi principalmente ai danni di rappresentanti di gioielli e preziosi

Sono dieci uomini e una donna, tutti nomadi italiani sinti con basi in Veneto, Trentino e Lombardia, in larga parte con rapporti di parentela e affinità ed appartenenti a veri e propri clan collegati. Facevano parte di una banda ritenuta responsabile di una serie di furti e rapine, principalmente ai danni di rappresentanti di gioielli e preziosi, attiva in tutto il Nord Italia.

ANCHE DAL PADOVANO. Nell'ambito di un'operazione, denominata "Sledgehammer", la polizia e i carabinieri di Trento hanno smantellato questa associazione per delinquere composta da pregiudicati che abitano principalmente nei campi nomadi di Vigodarzere, Padova, Verona e Milano, nonchè in abitazioni di Trento e Treviso. Giovedì mattina l'esecuzione di due misure cautelari su delega della procura che a Padova hanno raggiunto due 22enni della famiglia dei Brajdic, uno domiciliato in via Zanella 1, l'altro in via Longhin. Le indagini hanno preso il via da una rapina al "Mercatone Uno" di San Michele all'Adige, in Trentino.

LEGAMI PARENTALI. Gli associati si erano già resi responsabili, a vario titolo, di altri delitti simili, che sono stati minuziosamente ricostruiti dagli investigatori. Le attività svolte hanno permesso di chiarire le dinamiche del sodalizio, facendo comprendere come, sebbene residenti in luoghi geograficamente distanti tra loro, erano in realtà in continuo contatto e progettavano la commissione di rapine e furti in tutto il Nordest, forti di uno stretto vincolo parentale.

RAPINE VIOLENTE. Secondo quanto emerso la banda starebbe alzando il tiro, come dimostrano i due i colpi attribuiti all'organizzazione. Il primo, risalente a gennaio, è stato perpetrato ai danni di un negoziante orafo a San Michele all'Adige. Un commando armato è entrato nel punto vendita e portato via in delle borse gioielli per 100mila euro. Il secondo, una rapina aggravata, è stato messo a segno a Parma dove il 4 marzo la banda ha investito un orafo che stava salendo in auto con un trolley. Dentro la valigia però non c'erano gioielli.

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