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Cronaca

Rapporto Caritas/Migrantes: aumenta precarietà e disoccupazione

I dati evidenziano come la situazione della popolazione migrante a Padova e nel Veneto stia cambiando con l'avvento della crisi. In calo anche le nascite. Enti e associazioni chiedono una strategia di coesione sociale

È stato presentato a Padova il 22° rapporto Caritas/Migrantes, che ancora una volta fornisce gli strumenti necessari per capire la situazione dei migranti in Italia, una situazione in continua evoluzione: "Dal 2008 con l'inizio della crisi anche la situazione dei migranti ha cominciato a cambiare - ha spiegato don Bruno Baratto, redattore regionale del Rapporto con Alessandro Sovèra, illustrando i dati veneti - evidenziando l'aumento della precarietà e la messa in atto di strategie di resistenza".

I DATI. A Padova gli immigrati regolari sono 32mila 599, in maggioranza donne: 52,2% contro il 47,8% di uomini. La nazionalità più numerosa è la rumena (8mila 533 persone) seguita dalla moldava (5mila165) e dalla nigeriana (2mila 287). In calo da un paio d’anni le nascite: - 4,1% (totale 535) nel 2010 e - 5,2% (totale 507) nel 2011. Le domande presentate per la regolarizzazione chiusa un mese fa sono state 1.626, vale a dire l'1,2% del totale nazionale.

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MIGRANTI E LAVORO. Il mercato del lavoro nella regione registra una pesante riduzione nella capacità di assorbire lavoratori stranieri: solo il 16,1% di nuovi assunti nella piccola impresa, dimezzato il potenziale per la media che registra il 6,3% di nuovi assunti e la grande impresa con il 5,8%. La domanda di lavoro è accolta dalla micro impresa con il 71,8% di nuove assunzioni. Le donne, cartina al tornasole della crisi, vengono assunte e licenziate più degli uomini, mentre gli imprenditori stranieri registrano un + 20,3% rispetto al 2008.

BAMBINI E CITTADINANZA. Nelle scuole dell'obbligo padovane i figli dei migranti sono il 21% e il 65% di questi è nato in Italia. I rappresentanti delle istituzioni e associazioni che si occupano di migranti, alla luce dei dati emersi chiedono con voce unanime la cittadinanza per i bambini nati in Italia e una strategia di coesione sociale che porti a una vera cittadinanza di fatto e di diritto.

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