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Cronaca

La Ue finanzia la ricerca dell'università: sotto la lente la questione delle "proteine disordinate"

Arrivano circa 1,3 milioni di euro dall’Unione Europea al consorzio Idpfun coordinato dal professor Silvio Tosatto del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, responsabile del laboratorio BioComputing, dirige un gruppo di 15 ricercatori

Arrivano circa 1,3 milioni di euro dall’Unione Europea al consorzio Idpfun coordinato dal prof. Silvio Tosatto del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, responsabile del laboratorio BioComputing, dirige un gruppo di 15 ricercatori.

COME FUNZIONA. Il finanziamento fa capo al programma Msca Rise che finanzia l’eccellenza nello scambio di ricercatori europei con paesi terzi, la durata è di 4 anni e prevede la mobilità di circa 50 ricercatori per periodi di 3 mesi ciascuno, oltre all’organizzazione di convegni nei paesi interessati. Di questi studiosi, circa 20 arriveranno a Padova. "Il consorzio IDPfun – spiega il prof. Tosatto – prevede lo studio delle funzioni proteiche intrinsecamente disordinate (Intrinsically Disordered Proteins – IDP) coinvolte in numerose patologie umane, dal cancro alle malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, fino alle infezioni virali. Le IDP sfidano il paradigma classico di funzionamento delle proteine, che è valso il premio Nobel ad Anfinsen, e prevede la presenza di una struttura ben definita per svolgere la propria funzione. Comportandosi come “spaghetti cotti in acqua”, le IDP fluttuano tra tante strutture alternative. Questo le rende maggiormente plasmabili ed aumenta notevolmente la capacità di interagire con altre molecole. Da qui la capacità di svolgere nuove funzioni molecolari non ancora chiarite e la necessità di comprenderne la funzione."

PROFESSOR TOSATTO. Il professor Tosatto (42 anni) è da due anni coordinatore della Cost Action “NGP-Net” finanziata dalla UE, un consorzio con 28 paesi europei, l’European Molecular Biology Laboratory, Argentina e Russia, che comprende 100 istituzioni e coinvolge a oggi oltre 200 ricercatori. Si tratta del primo finanziamento di questo tipo di cui è coordinatore un docente dell’Università di Padova.

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