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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca canale scaricatore

Quarant'anni fa morivano due carabinieri, uccisi dai Nar: il ricordo di autorità e parenti

Era il 5 febbraio 1981 quando l’appuntato Enea Codotto e il carabiniere Luigi Maronese sono stati uccisi da un gruppo dei Nar durante un conflitto a fuoco. A distanza di 40 anni, nello stesso luogo si è tenuta una breve celebrazione

Era la sera del 5 febbraio 1981 quando l’appuntato Enea Codotto e il carabiniere Luigi Maronese sono stati uccisi da un gruppo dei Nar durante un conflitto a fuoco. A distanza di 40 anni, nello stesso luogo si è tenuta una breve celebrazione in ricordo dei due carabinieri.

Il ricordo

Alle 9 di venerdì 5 febbraio le autorità e i familiari delle vittime si sono date appuntamento sul canale scaricatore, dove si trova la lapide che ricorda Codotto e Maronese. C’erano il comandante interregionale dei carabinieri generale di corpo d’armata Enzo Bernardini, il comandante della legione dei carabinieri “Veneto” generale di divisione Fabrizio Parulli, il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Provincia Fabio Bui, il sindaco Sergio Giordani, il questore Isabella Fusiello, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Luigi Manzini, il comandante provinciale della guardia di finanza Michele Esposito e una ristretta rappresentanza del comando padovano e dell’associazione nazionale dei carabinieri, oltre ai parenti delle vittime, nel rispetto delle norme anti-Covid. È stata posata una corona di fiori e il cappellano militare dei carabinieri ha concluso la preghiera con una benedizione. Un omaggio è stato posto anche sotto la lapide che si trova al comando di via Rismondo, intitolato proprio a Codotto e Maronese. Il secondo cappellano militare, don Corrado Tombolan, ha officiato una messa in loro onore.

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Il fatto

Esattamente 40 anni fa, Codotto e Maronese sono stati mandati sul canale Scaricatore. Un cittadino, quella sera, aveva telefonato ai carabinieri dicendo di aver visto dei movimenti strani. Eravamo ancora nel pieno della strategia della tensione, quella stagione di scontri tra terrorismo nero e rosso nel quale Padova ha giocato un ruolo di primo piano. Quando sono arrivati hanno trovato alcuni componenti del gruppo neofascista Nar intenti a recuperare un borsone pieno di armi che avevano nascosto nel letto del canale. Alla vista delle divise è partito il fuoco incrociato: i neofascisti hanno sparato ai carabinieri per ottenere una via di fuga, mentre i militari reagivano e sono riusciti a ferire il leader del gruppo, Valerio Fioravanti, successivamente arrestato. Su quel canale, dopo quello scontro, i due carabinieri hanno perso la vita, colpiti a morte.

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