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Cronaca

Chiesto un maxi-rimborso di 75 milioni, ma il ricorso viene rigettato: beffa per Sita Spa

La società di trasporto pubblico dovrà inoltre sostenere le spese di giudizio di Regione, comune di Rovigo e province di Padova e Rovigo

Oltre al danno, la beffa. Rigettato il ricorso presentato dalla Sita Spa nei confronti della Regione, del comune di Rovigo e delle amministrazioni provinciali di Padova e Rovigo: come riportano i quotidiani locali, la società di trasporto pubblico aveva chiesto un rimborso di ben 75,5 milioni di euro, che però non gli è stato concesso. E oltretutto dovrà pagare circa 47.000 euro di spese di giudizio.

La causa

Una querelle durata 11 anni, e che lascia con l'amaro in bocca Sita Spa, la quale reclamava il maxi-ristoro a titolo di compensazione dei minori introiti conseguiti dopo l'imposizione degli obblighi di servizio pubblico per il periodo che va dal 1996 al 2010. La società di trasporto pubblico, che per i primi cinque anni aveva assicurato il servizio con una concessione e poi, dal 2001, con un contratto, chiedeva il rispetto della normativa che obbliga le amministrazioni pubbliche a compensare le imprese garantendo l'integrale copertura dei costi, l'adeguamento nel tempo dei tassi inflattivi, il rimborso delle spese generali ed un utile aziendale. Il Tribunale civile di Venezia, però, non solo ha rigettato l'istanza ma ha anche condannato Sita Spa a sostenere le spese di giudizio di Regione Veneto e Provincia di Padova (33.500 euro) e della Provincia e del Comune di Rovigo (13.400 euro).

Le motivazioni

Queste le motivazioni dei giudici: «Il calcolo deve avvenire sulla base di parametri oggettivi fissati in via preventiva, e ciò al fine di evitare che le compensazioni comportino un vantaggio economico atto a favorire l'impresa beneficiaria rispetto alle imprese concorrenti. Né la normativa europea né quella interna affermano che debba essere necessariamente e completamente ripianato l'eventuale disavanzo di esercizio e né tantomeno è previsto il rimborso di spese generali ed il riconoscimento di un'utile di impresa, addirittura nella misura del 10%». Inoltre, per il quinquennio 2001/2006 Sita Spa non avrebbe dovuto accampare alcun diritto poiché il contratto «non prevede alcun meccanismo di compensazione e il corrispettivo previsto è già comprensivo di ogni onere, ivi incluso l'aiuto che viene prestato per compensare la normale antieconomicità del servizio».

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