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Cronaca Vigodarzere

Deposito non autorizzato: la guardia di finanza sequestra 200 quintali di rifiuti speciali

I Baschi Verdi hanno individuato all'interno di un’azienda agricola di Vigodarzere un deposito dove erano accumulati rifiuti di vario genere, tra cui scarti industriali e stampi in legno in parte riutilizzati per varie finalità come la combustione

Nell’ambito dell’ordinario controllo del territorio, i finanzieri del comando provinciale di Padova in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto hanno individuato all'interno di un’azienda agricola di Vigodarzere un deposito dove erano accumulati rifiuti di vario genere (tra cui scarti industriali e stampi in legno, in parte riutilizzati per varie finalità come la combustione) per un peso complessivo di 200 quintali circa, in violazione delle prescrizioni normative in materia ambientale.

Operazione

Dopo aver effettuato specifici riscontri con il supporto dei citati funzionari, i Baschi Verdi del gruppo di Padova hanno appurato che il materiale rinvenuto era stato depositato direttamente su terreni agricoli e sulle pertinenze dell’abitazione rurale dell’imprenditore, senza le dovute cautele e senza una regolare denuncia circa l’istituzione del citato deposito ai competenti organi della Regione Veneto. Pertanto, dopo aver delimitato l’intera area e catalogato i rifiuti potenzialmente inquinanti - tra cui un automezzo pesante in evidente stato di abbandono - gli stessi sono stati sottoposti a sequestro, mentre il proprietario dell’area è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Padova per attività di deposito e gestione di rifiuti non autorizzata, fermo restando che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. Con la collaborazione della citata Agenzia, sono in corso gli ulteriori adempimenti finalizzati all’accertamento dell’eventuale contaminazione ambientale, con contestuale messa in sicurezza del sito attraverso operazioni di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi. Infine, lo stesso imprenditore è stato segnalato ai preposti uffici della Provincia di Padova per l’accertamento e il successivo recupero della cosiddetta “ecotassa”, ossia il tributo speciale previsto per il deposito in discarica di rifiuti solidi, da versare alla Regione Veneto, che si applica anche nei confronti di chi esercita attività di discarica abusiva o abbandona, scarica ed effettua deposito incontrollato di rifiuti. 

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