Riina Jr, da un anno a Padova: "Onorato di essere figlio di Totò"
Giuseppe Salvatore Riina, dall'aprile 2012 nella città euganea, dove lavora in una comunità e vive in regime di sorveglianza speciale, conferma di aver lasciato gli studi all'università e stronca Saviano: "la realtà che descrive non è quella vera"
Un anno fa il suo arrivo a Padova tra i clamori della cronaca e le levate di scudi in particolare della Lega Nord che aveva pure promosso una raccolta firme contro il suo trasferimento nella città del Santo.
BASTA STUDIO, SOLO LAVORO. Giuseppe Salvatore Riina, figlio del "capo dei capi" Totò Riina, mandato nel capoluogo euganeo dopo aver scontato una condanna a 8 anni e dieci mesi per associazione mafiosa, nel frattempo, ha lasciato l'università patavina a cui si era iscritto poco dopo l'arrivo e continua però a vivere a Padova in regime di sorveglianza speciale (scadrà a fine anno) e a lavorare nella comunità "Famiglie contro l'emarginazione e la droga". "La libertà è essere dimenticato - ha raccontato in un'intervista rilasciata a un quotidiano locale - Non faccio la bella vita, da quando sono qui, mi sono spostato un'unica volta, autorizzato dal giudice, per andare a Palermo in occasione di un'udienza in tribunale".
IL PADRE TOTÒ E ROBERTO SAVIANO. "Credo nello Stato italiano - ha detto Riina Jr - Poi posso non condividere alcune delle leggi, ma l'importante è che le rispetto. Non mi riconosco invece in alcun partito politico e quindi non voto". "Per me è un orgoglio chiamarmi Riina - ha aggiunto - È un cognome che mi è stato dato da due genitori capaci di insegnarmi tante cose: i valori, la morale. Io sono onorato di essere figlio di Totò Riina e Antonietta Bagarella". Infine, interpellato su Roberto Saviano: "Non ho mai letto Gomorra, certi libri non mi interessano. Ho visto il film in tv perché quella sera non c'era niente di meglio. Secondo me Saviano racconta ciò che fa comodo raccontare, e la realtà che descrive non è quella vera".
