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Cronaca

Riina jr vuole vedere papà Totò: in tribunale contro il provvedimento che gli nega le visite

Tra le argomentazioni portate da Salvuccio davanti al tribunale di Sorveglianza, le condizioni di salute del padre e il fatto che il resto dei familiari possa vedere il boss di Cosa Nostra

Vuole vedere il papà, "Salvuccio", terzogenito e figlio prediletto di Salvatore "Totò" Riina, il boss di Cosa Nostra. L'ex padrino di Corleone è stato arrestato il 15 gennaio 1993 dopo anni di latitanza. Il boss, sottoposto al regime 41bis, il carcere duro, è attualmente detenuto nell’ala ospedaliera del penitenziario di Parma. Come riportano i quotidiani locali, il "capo dei capi" non sta bene e Salvuccio - a Padova in regime di libertà vigilata - vorrebbe fargli visita, ma, già a giugno, il tribunale di Sorveglianza di Padova gli ha negato il consenso, sulla base di un rapporto di polizia: il timore è che il padre possa utilizzare il figlio per comunicare con l'esterno.

RIINA JR VUOLE VEDERE IL PAPÀ. Ma Riina jr non molla e, con il suo avvocato Francesca Casarotto, mercoledì è tornato davanti al tribunale di Sorveglianza per impugnare il diniego. Oltre alle ragioni mediche - Totò soffre di Parkinson, di problemi al cuore e delle conseguenze di un'ischemia cerebrale -, il legale ha fatto notare come Salvuccio sia l'unico della famiglia a non poter vedere il padre (madre, sorelle e fratello - anche lui detenuto in regime 41 bis - possono fargli visita). Il tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere e, nel frattempo, ha acquisito il provvedimento del 41 bis nei confronti di Totò per accertare limitazioni e prescrizioni imposte al boss.  

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