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Cronaca

Riprende la semina ma c'è l'incognita acqua

Clima e crisi energetica influiscono sulle scelte agronomiche da  intraprendere anche alla luce delle recenti disposizioni Ue che liberano  circa 200mila ettari dalla messa a riposo

«Riprendono le semine di mais in Veneto con l'incognita della germinazione stante il perdurare della siccità. Una incognita che pesa sui bilanci aziendali - spiega Coldiretti -  visto che il costo di un ettaro coltivato a granoturco è aumentato del 60 - 70% in più a causa dei prezzi di gasolio, concimi e mezzi tecnici». Clima e crisi energetica influiscono sulle scelte agronomiche da  intraprendere anche alla luce delle recenti disposizioni Ue che liberano  circa 200mila ettari dalla messa a riposo.

Green

«Il sistema veneto è virtuoso - commenta Coldiretti - il basso numero di ettari lasciati a riposo evidenzia una cultura produttiva vocata all'ecosostenibilita. Scegliere di coltivare appezzamenti con pratiche green significa rispettare terreno e applicare buone prassi agronomiche senza ricorrere alle superfici incolte ma optando per la produzione alimentare. È quanto sostiene  Coldiretti Veneto in merito a quanto  disposto dall’UE, per incoraggiare la coltivazione anche delle superfici a riposo inserite nelle cosiddette aree ecologiche obbligatorie (5% delle superfici a seminativo). Il provvedimento non può che essere condiviso da Coldiretti visto che la maggioranza degli agricoltori veneti ha già optato per la possibilità, alternativa, di coltivazione dei colture azotofissatrici (soia) senza trattamenti fitosanitari».

Acqua  

«La ricaduta della deroga emergenziale dell’UE su tutto il territorio nazionale ha, quindi, diversi impatti nelle varie realtà regionali - aggiunge Coldiretti - e andrebbe accompagnata anche con la infrastrutturazione irrigua per rendere conveniente la coltivazione dei terreni, nonché con la valorizzazione degli effluenti zootecnici e di altri sistemi di fertilizzazione (sovesci) per l’aumento della sostanza organica dei suoli. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita all’Italia una produzione aggiuntiva stimata dalla Coldiretti in circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e di tenero per fare il pane secondo l’analisi della Coldiretti, che sottolinea come nel medio periodo si tratti di un quantitativo che può aumentare di almeno cinque volte con la messa a coltura di un milione di ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua».

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