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Cronaca

Rivolta dei detenuti, 3 agenti feriti Sappe: "Manifestazione nazionale"

Dopo le aggressioni nella casa di reclusione di Padova, Il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria ha annunciato l'intenzione di organizzare una protesta in tutta Italia: "Basta, non siamo carne da macello"

“Non si è ancora spento l’eco dei gravi episodi accaduti nella casa di reclusione di Padova, dove alcuni poliziotti sono stati aggrediti mentre detenuti arabi inneggiavano ad Allah e all’Isis, che altri aggressioni e ferimenti si sono contati nelle carceri. Una proprio a Padova, poche ore dopo i gravi fatti citati". Così Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), commenta i recenti fatti di violenza accaduti in diversi carceri, tra cui quello padovano, nelle ultime ore.

"NON SIAMO CARNE DA MACELLO". "La realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere senza alcun motivo o ragione. Eventi del genere sono sempre più all’ordine del giorno e a rimetterci è sempre e solo il personale di polizia penitenziaria - aggiunge - il Sappe esprime solidarietà al personale coinvolto e augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Ma va anche detto con fermezza che queste aggressioni sono intollerabili ed inaccettabili. Noi non siamo carne da macello ed anche la nostra pazienza ha un limite". 

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UNA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA. Il Sappe torna a chiedere al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al capo dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo "urgenti provvedimenti, a cominciare dalla sospensione della vigilanza dinamica", e annuncia: "Stiamo pensando di organizzare una manifestazione nazionale di protesta: per avere garanzie e tutele contro le frequenti aggressioni in carcere ai nostri poliziotti”.

IDV. A commento degli episodi avvenuti al carcere Due Palazzi di Padova, interviene anche il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina, assieme al responsabile del Laboratorio Idv Sicurezza, Aldo Di Giacomo: "Chiediamo alle autorità preposte, nonché al Governo italiano, e in particolare al ministro Orlando, misure urgenti da attuare e provvedimenti a tutela dei poliziotti penitenziari che lavorano nella casa di reclusione di Padova e della stessa vivibilità nella struttura detentiva. La sommossa dei detenuti che inneggiavano al terrorismo islamico può rendere oggi, più che in passato, la paventata ipotesi che vi siano persone che si facciano arrestare per fomentare disordine e questo episodio va considerato come il segnale della necessità di mantenere alta la guardia sul nostro territorio".

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